Il siamango

siamangoL’hylobates syndactylus (Symphalangus syndactylus), detto comunemente Siamango, è un primate privo di coda appartenente alla famiglia degli hylobatidae che popola l’Asia sud-occidentale.

Il siamango è il gibbone più grosso esistente al mondo, con una lunghezza di 90 centimetri ed un peso che varia tra i 10 e i 15 chilogrammi. In posizione eretta, questa scimmia arriva all’altezza di 1,5 metri, la stessa che le sue stesse braccia possono raggiungere quando completamente estese. Il siamango è ricoperto da una lunga pelliccia nera. Il maschio è un po’ più grosso della femmina e ha un ciuffo di peli nella zona genitale che, a prima vista, può sembrare una coda.

Il siamango si distingue dagli altri hylobatidae per diversi motivi. Il primo è rappresentato dalla palmatura tra il secondo e il terzo dito delle mani, caratteristica dalla quale il siamango prende il nome di syndactylus: dal greco antico sole, “uniti” + daktulos, “dita”. Secondariamente, questi animali sono dotati di una specie di sacco in prossimità della gola, che può essere gonfiato fino a raggiungere la medesima grandezza della testa, permettendo loro di emettere dei richiami molto forti; tale caratteristica è stata riscontrata sia nei maschi che nelle femmine.

Fra tutte le specie di hylobates, infatti, il siamango è quello che lancia gli urli più forti: la pelle elastica color grigio scuro della gola di questo animale si gonfia fino a raggiungere le dimensioni di un pompelmo e diventa una sorta di cassa di risonanza che amplifica gli urli. I versi del maschio hanno lo scopo di scoraggiare gli altri maschi, mentre una serie di suoni più prolungati, simili a latrati, della femmina è associata alla difesa del territorio.  

La loro alimentazione è costituita per circa tre quinti di foglie e per un terzo di frutta, pochi fiori e piccole creature come larve e insetti. La famiglia occupa un’area di circa 47 ettari, ma difende solo il 60 per cento di questo territorio lanciando potenti urli.

Il siamango abita i resti della foresta di Sumatra e la penisola malese ed è ampiamente distribuito sia nelle foreste di pianura che nelle foreste montane e pluviali. Questo primate si trova ad altitudini fino a 3800 m e la sua vita si svolge in gruppi composti da circa sei individui (quattro in media). Tra le varie specie di hylobatidae, il siamango è quello che ha i legami familiari più stretti. La femmina (che è dominante), il maschio e i piccoli (solitamente 1 o 2 in una famiglia) raramente si allontanano più di 30 metri l’uno dall’altro e di solito non superano i 10 metri di distanza.

Il periodo di gestazione di un siamango è di 6,2-7,9 mesi e, dopo la nascita del cucciolo, la madre si prende cura di lui per il primo anno di vita. I maschi di siamango offrono cure paterne ai piccoli più di quanto non facciano gli altri membri della famiglia degli Hylobatidae: hanno un ruolo importante nell’accudire il cucciolo dopo gli otto mesi di età. Questo, infatti, ritorna dalla madre solo per dormire e essere curato. Il piccolo comincia a viaggiare in modo indipendente dai suoi genitori entro il terzo anno di vita e può raggiungere, in cattività, i 30 anni.

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