La pantera nera

pantera-nera-1280x800La pantera nera è il nome con il quale vengono indicati gli esemplari neri di alcune specie appartenenti alla famiglia felidae.

Zoologicamente parlando il termine pantera è sinonimo di leopardo; ma in zone come il Nordamerica viene indicato il puma, mentre in America Latina è spesso usato per il giaguaro.

Questo fenomeno viene chiamato melanismo e non è altro che una mutazione genetica favorevole che ha colpito principalmente gli esemplari diffusi nelle foreste più fitte dove penetra davvero pochissima luce.
Questa particolare pigmentazione permette all’animale di mimetizzarsi meglio nella fitta vegetazione della foresta tropicale in cui vive.

La pantera nera fa parte del genere Panthera insieme al leone, al giaguaro e alla tigre, ma tra questi è sicuramente la più leggera e la più agile.
Infatti, parliamo di un animale molto elegante e slanciato, capace di arrampicarsi con molta facilità tra gli alberi su cui solitamente trascorre grande parte delle sue giornate.

Gli occhi della pantera sono molto grandi ed hanno l’iride giallastro e pupille rotonde, adatte al tipo di vita notturna che conduce, inoltre, è in grado di mettere a fuoco un campo più ampio di quello dell’uomo di ben il 10%.
La pantera ha artigli molto affilati retrattili in astucci cornei che vengono estratti grazie ad un sistema di legamenti elastici solo quando si arrampica sugli alberi o durante le fasi di caccia.

Le dimensioni della pantera sono di circa 75-90 cm di altezza per un peso massimo di 100 kg, anche se ci sono luoghi, come l’Isola di Giada, in cui la pantera nera è molto più piccola.
Solitamente si ciba di antilopi, gnu, babbuini, cuccioli, scimmie, scoiattoli, pesci, rane, zebre e nella stagione secca di elefanti, rinoceronti, ippopotami, bufali o gorilla.

La pantera nera è un animale solitario che ha bisogno di un vasto territorio per la caccia, da circa otto a sessanta chilometri quadrati, ma a volte arriva a necessitare anche di cinque volte tanto questi numeri, come avviene nel Kalahari.
Come per tutti i felini, anche la pantera nera contrassegna i suoi territori con marchi odorosi come feci e urina, ma anche lasciando graffi sui tronchi degli alberi.

Molto abile in acqua, un po’ meno nella corsa in quanto le sue zampe sono troppo corte e robuste e difficilmente riuscirebbe a stare dietro ad animali velocissimi, per questo motivo la sua tecnica di caccia si concentra principalmente sull’agguato.
Il periodo di gestazione dura dai 90 ai 105 giorni, solitamente possono nascere dai tre ai sei esemplari per volta e i piccoli restano con la madre per un anno e mezzo o due, per poi raggiungere la maturità sessuale dopo circa tre anni.

La pantera nera è molto vulnerabile agli altri predatori sia per via delle sue dimensioni ridotte che per le sue abitudine solitarie che la penalizzano rispetto ai leoni che solitamente amano girare e agire in branco.
E’ da sempre oggetto di caccia per il suo bellissimo manto, attualmente è molta diffusa nelle zone che si estendono dall’Africa oltre il Sahara al sud-est asiatico.

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