La tortora

tortoraLa tortora, anche conosciuta col nome di streptopelia turtur, è un uccello che fa parte dell’ordine dei columbiformi e alla famiglia dei columbidi.

Si tratta di un esemplare di medie dimensioni, dal corpo slanciato e lungo circa 26 o 30 cm, e il becco corto ricoperto di cera, mentre la coda si mostra lunga e arrotondata. Non vi è dimorfismo sessuale per quanto concerne i sessi, per cui sia il maschio che la femmina hanno piume scure, tendenti al marrone o al grigio, il petto rosato e le ali fulve picchiettate di macchie nere, mentre ai lati del collo, così come sulla coda, vi sono striature bianche e nere.

Si tratta di un esemplare piuttosto diffidente e solitario al di fuori del periodo migratorio, ed è l’unico columbide che si è adattato a vivere nell’area delle colture cerealicole, purché vi siano zone alberate e cespugliate. Questa specie rifugge le alte quote e si posa spesso sul terreno per raccogliere grani e semi di ogni genere e per dissetarsi immergendo il becco nell’acqua: il liquido viene ingoiato dopo diverse e prolungate aspirazioni. Le zampe robuste e la conformazione delle dita garantiscono all’uccello rapidi movimenti sul suolo e un’ottima presa sui rami.

Distribuzione ed Habitat

La tortora è particolarmente diffusa in Italia, dove la si può scorgere  quasi dovunque, tranne che sulle Alpi e in qualche zona della Puglia. Durante la stagione estiva, migra verso le regioni calde dell’Africa.

Come proprio habitat, predilige i campi, le zone rurali, zone provviste di grandi alberi su cui creare il nido. Tuttavia, col passare del tempo, è stata in grado di adattarsi anche alle periferie cittadine, a condizione che non manchino aree verdi. Non di rado, è stata vista nidificare anche su piccole piante di terrazze e balconi.

Alimentazione

La tortora è un uccello granivoro, ragion per cui si ciba soprattutto di frumento duro, sorgo, miglio, ravizzone, ravanello, finocchio, grano saraceno, cardo bianco a cui di tanto in tanto aggiunge anche piccoli molluschi.

Riproduzione

La stagione riproduttiva inizia verso la fine del mese di maggio, fino a quello di luglio, periodo in cui il maschio si esibisce in un particolare volteggiare, corteggiando la femmina. Si tratta di una specie monogama. Il nido viene preparato da entrambi su alti alberi: la tortora si serve di stecchi, ramoscelli e radici intrecciate, costruendo un riparo piuttosto grossolano.

La femmina depone di solito due uova bianche e semilucide, con una distanza di un giorno e mezzo, covate a turno anche dal maschio per circa 14 giorni. Una volta nati, i piccoli sono alimentati da entrambi i genitori con una particolare sostanza definita latte di piccione: si tratta di una secrezione lattiginosa ricca di grassi e proteine che la tortora secerna nel gozzo. Trascorse tre settimane, i piccoli sono già pronti a spiccare il volo.

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