Oltre alla scelta delle crocchette migliori per il proprio cane, né troppo dure né troppo grandi, e con un equilibrato rapporto fra tutte le componenti chimiche, due sono i segreti per uno sviluppo armonioso nel primo periodo di vita: l’esercizio fisico e la somministrazione di piccoli pasti durante il giorno al posto dei due di cui si sazia normalmente un cane adulto.
L’ideale sarebbe che fino ai 4/5 mesi di età, il cucciolo mangi, a intervalli regolari, almeno quattro volte al giorno. Giunti i 6 mesi di vita, si può passare a due senza problemi. Anche tenere costantemente a disposizione del cucciolo il cibo nella ciotola non è proprio il massimo: i cani di taglia piccola potrebbero avere in futuro problemi di obesità.
Più importante, però, che il cucciolo abbia la possibilità di muoversi e giocare liberamente, stando attenti che scale, pavimenti scivolosi o terreni accidentali, non rovinino le sue articolazioni in accrescimento.
Se si vogliono sostituire i prodotti alimentari commerciali con una dieta casalinga, si può fare. Tenendo però in conto una serie di condizioni:
– Non sempre si riescono a soddisfare le esigenze nutrizionali del cucciolo esponendolo a squilibri di questo tipo.
– La dieta casalinga presuppone l’utilizzo di integratori di vitamine e sali minerali.
– Gli avanzi non possono in alcun modo far parte della dieta del cucciolo.
In una dieta casalinga devono esserci, in percentuale, 50% di fonti proteiche con carne e pesce (cotti), il 30-35% di carboidrati (riso, pasta per cani, pane raffermo), il 6-10% di verdure (cotte) e una percentuale variabile dall’1 al 3% di olio d’oliva o di semi. Anche prima di acquistare cibi specifici per animali, l’ideale sarebbe quello di chiedere delucidazioni al proprio veterinario e leggere le etichette sulle confezioni (che riportano la percentuale dei componenti).
Può accadere di osservare, a volte, fenomeni allergici o di intolleranza una volta che, adottato il cucciolo, si passa dal latte della madre al latte di vacca, molto ricco di lattosio. Il cucciolo, come già detto, non ha ancora un corredo enzimatico in grado di aiutarlo a digerire il latte vaccino. Di conseguenza, la prima diarrea ed il vomito possono essere causati principalmente da questa novità.
In generale, tutti i cambiamenti nella dieta non devono essere drastici ma graduali. Le stesse proteine o i cereale potrebbero scatenare reazioni immunitarie che sono comunque risolvibili dal veterinario.