Oggi, l’attenzione ricade sull’associazione Onlus e su un suo evento, organizzato per undici ragazzi autistici dalle loro madri: “L’emozione non ha voce”. Padrino d’eccezione Mogol insieme alla moglie.
I ragazzi hanno trascorso una settimana a cavallo nelle zone dell’Alta Sabina e dell’Umbria meridionale; sono partiti dal centro militare di equitazione di Montelibretti per arrivare fino a casa di Mogol ad Avigliano Umbro.
L’esperienza è stata molto emozionante e formativa, un viaggio nell’autonomia più totale, lontano dai genitori per cercare di favorire la comunicazione e le relazioni tra loro.
“Cavalcando l’autismo” vuole richiamare la cavalcata che Mogol fece con Battisti fino a Roma, ma, in questo caso, i ragazzi hanno cavalcato per 100 km divisi in sei tappe, attraversando boschi, radure, costeggiando il Tevere e salendo vari chilometri in collina per poi scendere fino a casa di Mogol.
Il team del progetto era composto da 11 adolescenti, un medico e 17 operatori del settore psicologico e motorio, nonché da una ventina di bellissimi cavalli ed una carrozza per far riposare a turno i ragazzi.
Ancora una volta, i cavalli si sono dimostrati adatti a situazioni delicate ed hanno saputo collaborare insieme agli umani per regalare a questi ragazzi momenti indimenticabili.