Molti hanno idee diverse su questo... ma quel è l'età ideale in cui si può domare un puledro, cambia anche l'età in base alla disciplina che dovrà affrontare da adulto??
ciao Laura,in qualità di addestratore ci tengo a precisare che i cavalli non si domano,o meglio,domare è una parola un pò forte in quanto deriva da "dominare" e ai cavalli essendo prede questo non piace...il primo approccio con il puledro chiamato "imprinting" deve essere fatto sin dal momento in cui nasce,toccarlo dappertutto,portarlo alla mammella,pulirlo con la paglia,sollevargli i piedi e sbatterci contro la mano...tutte cose che il cavallo non dimenticherà mai...questa fase di conoscenza e rapporto uomo cavallo si deve fare sempre,non fa mai male giocare con il puledro toccandolo dappertutto,insegnargli a stare legato,essere condotto alla longhina e non avere paura di nulla..porterà ad avere un cavallo super affidabile ed esente da tutte le problematiche che hanno molti cavalli in giro..per quanto riguarda l'approccio con la sella non importa tanto l'età,in quanto puoi anche insegnargli ad accettare la sella e tutti i finimenti,ma senza salire...ti ritroverai un puledro calmo quando dovrai montarlo...e comunque questo puoi farlo ai 24 mesi..per quanto riguarda la messa in sella molti la fanno ai 2 anni,chi ai 2 anni e mezzo...io non scavalco un puledro prima dei 30-32 mesi(dipende sempre dalla mole e dalla consistenza del cavallo)....teniamo conto che il cavallo è ancora in crescita quindi non esageriamo tanto con il lavoro....
per chiarimenti non esitare a scrivere
saluti
Antonio Di Santo
Grazie mille per la risposta!!! 😮 Non immaginavo che fosse importante tutto questo...fin dalla nascita. 😀
Ringrazio anch'io per la risposta: mi è piaciuta molto la parte riguardante i puledri, il modo in cui si fa l'imprinting, il fatto di entrare subito in comunicazione tattile con loro... è bello il modo rispettoso col quale si impara a comunicare col cavallo e si insegna a questo a fare altrettanto.
Succede a volte di vedere puledri di qualche mese non abituati alla capezza o all'uomo, che tirano come i pazzi la longhina o che non si lasciano avvicinare... considerare il cavallo come un compagno, alla stregua di un cane o di un gatto, è un modo di vedere molto in sintonia con le mie convinzioni. 😮
Ringrazio anch'io per la risposta: mi è piaciuta molto la parte riguardante i puledri, il modo in cui si fa l'imprinting, il fatto di entrare subito in comunicazione tattile con loro... è bello il modo rispettoso col quale si impara a comunicare col cavallo e si insegna a questo a fare altrettanto.
Succede a volte di vedere puledri di qualche mese non abituati alla capezza o all'uomo, che tirano come i pazzi la longhina o che non si lasciano avvicinare... considerare il cavallo come un compagno, alla stregua di un cane o di un gatto, è un modo di vedere molto in sintonia con le mie convinzioni. 😮
Molto belle le tue osservazioni...le condivido pienamente!!!! 😮