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1) Anglo Arabo Sardo
Dotato di grande carattere, di buon cuore, e di ineguagliabile agilità, l’Anglo Arabo Sardo, è un punto di forza indiscutibile nella corsa ad ostacoli, una scommessa vinta nei concorsi, e un buon esemplare da sella nelle gare con i mezzosangue.
Tutte le sue doti vennero alla luce sin dalle sue origini, quando, dall’incrocio del sangue Arabo con quello Andaluso, in terra sarda, si ottenne questa stimabile razza.
L’aridità dell’isola lo rese sempre più forte e coraggioso, provocando notevoli miglioramenti della razza fino al 1700. Con l’ascesa dei Savoia, gli allevatori non riuscirono più a preservare la razza, e il giungere di nuovi stalloni europei, non fece che creare nuovi incroci decisamente meno validi rispetto a quello iniziale. Il mercato cominciò a non avanzare più richieste, e in questo modo furono pochi gli esemplari che sopravvissero, alcuni allo stato selvaggio e altri in piccoli e privati allevamenti. Nel 1874 fu costituito il Deposito di stalloni in provincia di Sassari, in cui furono portati degli stalloni per lo più arabi. Due anni dopo, nel 1876, nacque Marco Aurelio, e la razza ebbe un nuovo e glorioso inizio.
Oggi per l’Arabo Andaluso Sardo, intendiamo un cavallo di rara fierezza ed eleganza, dal mantello sauro o baio, dagli arti robusti e dalle larghe articolazioni, con orecchie piccole e altezza al garrese, piuttosto pronunciato, che difficilmente superiore ai 165 cm.