In un articolo precedente abbiamo parlato di una petizione lanciata dalla LAV che aveva chiesto di sospendere il trasporto a trazione animale nella città di Firenze durante l’estate.
I fiaccherai però non sono rimasti in silenzio ed hanno risposto alle accuse: “I nostri cavalli sono come figli. Ci costano dai 6-7 mila euro l’anno ciascuno e teniamo alla loro salute”.
Secondo loro, il caldo non rappresenta una minaccia per la salute dei cavalli, parla Anna, fiaccheraia da 18 anni: “Quando arriviamo in piazza diamo prima da mangiare a loro e poi mangiamo noi. Li laviamo, gli facciamo massaggi alle gambe, li nutriamo con fieno fresco. Il pensiero che le mie due cavalle muoiano mi fa venire le lacrime”.
Stando a un regolamento del comune di un paio di anni fa, il servizio di trasporto a trazione animale deve essere interrotto quando ci sono temperature superiori ai 36° gradi, non si è specificato se basti tenere i cavalli fermi oppure è necessario portarli in stalla.
La protezione animale il 21 luglio ha chiesto ad alcuni fiaccherai di andare via perché faceva troppo caldo, ma portare i cavalli alle stalle lontane sotto il sole, spesso può essere più pericoloso che lasciarli fermi al fresco all’ombra.
Arianna conclude dicendo che: “Ogni giorno riceviamo accuse martellanti da tutti, passanti compresi, che non sanno niente del nostro lavoro, penso che ci voglia più rispetto e più conoscenza”.
Fonte: http://firenze.repubblica.it/