Il biacco, dal nome scientifico di hierophis viridiflavus, è un serpente appartenente alla famiglia dei Colubridae; è anche conosciuto col nome di milordo o colubro verde e giallo.
Si tratta di un esemplare particolarmente veloce e agile, grazie alla struttura del corpo alquanto slanciata; raggiunge anche gli 11 km orari ed è lungo dagli 80 ai 150 cm (alcuni arrivano anche ai 200 cm). Il corpo è di colore grigiastro, con screziature più scure, la testa è nera con barrature giallastre. Alla nascita, il biacco ha una colorazione meno accentuata: assume quella definitiva in seguito alla maturazione sessuale, ovvero intorno al terzo o quarto anno di vita. Gli occhi sono tondi e sporgenti, la pupilla è rotonda, l’iride di colore bruno, bruno-arancio o bruno giallastro. La dentatura è priva di zanne velenifere. Vi sono due sottospecie: il coluber viridiflavus carbonarius e il coluber viridiflavus viridiflavus, ma si tratta di una suddivisione accettata da pochi esperti.
Distribuzione e Habitat
E’ possibile scorgerlo in Spagna nord orientale, nella Francia centrale e meridionale, nella Svizzera meridionale, in Slovenia e sulle coste croato-dalmate, a Malta e in Corsica. E’ presente anche in Italia, precisamente in Sicilia, Sardegna e isole vicine.
E’ possibile avvistarlo anche in ambienti antropizzati, come parchi e terreni incolti al limitare delle periferie urbane. Tuttavia, il suo ambiente ideale consiste in boschetti non molto fitti, sponde di corsi d’acqua, terreni con densa vegetazione e muretti, che forniscono un valido rifugio. E’ possibile trovarlo a quote superiori ai 1300 metri, ma è più frequente dal livello del mare sino agli 800 metri.
Abitudini e Alimentazione
Il biacco è un serpente diurno e terricolo. Grazie alla sua agilità è in grado di arrampicarsi tra cespugli e argini, alla ricerca di una possibile preda. A ottobre entra in letargo, uscendovi verso il mese di marzo (in alcuni casi febbraio); i primi sono i maschi, seguiti dalle femmine a inizio aprile.
E’ un serpente particolarmente mordace: azzanna a fondo e trattiene a lungo la parte colpita con i suoi piccoli denti aguzzi. Pur mostrandosi molto aggressivo, in realtà il biacco non rappresenta alcun pericolo per l’uomo, non trattandosi di un serpente velenoso.
Gli esemplari più giovani si cibano di sauri, qualche volta anche di insetti. I serpenti adulti predano rettili, compresi altre specie di serpenti, cui aggiungono roditori e uccelli, inghiottiti ancora vivi. Occasionalmente, vivendo in zone umide, si nutrono anche di anfibi.
Riproduzione
Terminato il letargo intorno al mese di marzo/aprile, ha inizio la stagione degli amori. Verso giugno, le femmine depongono dalle 4 alle 15 uova: sono striate e ricoperte di minuscoli segni irregolari. La schiusa avviene intorno ai mesi di agosto e settembre, secondo la temperatura d’incubazione.
I suoi predatori
Il biacco è predato da molti rapaci diurni, tra cui il biancone, da cinghiali e, nei pressi d’insediamenti rurali, anche da gatti, galline e tacchini. Molto spesso, però, la principale causa della sua morte è rappresentata dall’uomo: inquinamento e costruzione di strade che lo privano di un habitat confortevole.