A differenza di quello che molti pensano, i cavalli possono diventare grandi amici dell’uomo se, ovviamente, vengono trattati con rispetto e ricevono tutte le cure di cui hanno bisogno.
Sicuramente i cavalli non sono animali domestici nel senso letterale del termine, come invece lo sono i cani o i gatti, ma possono essere grandi compagni di passeggiate in campagna e di tante avventure. L’importante è conoscere bene quali sono le sue esigenze, i suoi bisogni e, soprattutto, capire che, a volte, i cavalli possono avere delle reazioni imprevedibili. Come molte cose, anche l’attività equestre ha i suoi pro ed i suoi contro, ma perché precludersi la bellezza di un’amicizia con un animale così affascinante come il cavallo?
Per prima cosa, bisogna cercare di evitare tutte le situazioni che possano creare turbamenti nel comportamento del cavallo. Avvenimenti esterni di vario tipo possono influenzare negativamente il comportamento di un cavallo. La bravura dell’uomo sta nel sapere come avvicinarsi al cavallo, in modo dolce, passo dopo passo, cercando di creare un legame affettivo con l’animale, facendogli capire che non è un nemico ma un suo amico.
In secondo luogo bisogna tener conto della stazza del cavallo. Si tratta, infatti, di un animale più grande e più pesante dell’uomo, i rischi possono essere tanti, ma l’uomo deve essere in grado di evitarli. Gli incidenti più frequenti avvengono durante le gare con cause che possono essere diverse. Il terreno può non essere adeguato, le attrezzature possono compromettere l’andamento del cavallo, se non sono a norma, il cavallo può essere innervosito da altri animali o anche insetti. Il cavaliere rischia molto durante una corsa se il cavallo, per sbaglio, cade o non salta al momento giusto. Una caratteristica insita nel cavallo è quella di cercare sempre di preservare l’uomo cercando di cadere in modo da non soffocarlo con il suo peso. Questo, però, avviene solo quando tra cavaliere e cavallo si è instaurato un rapporto di fiducia. Il cavaliere deve conoscere bene il suo cavallo, deve dargli un nome, far in modo che sia per lui come un vero amico e non un semplice strumento per gareggiare e guadagnare.
Il cavallo può agitarsi facilmente. L’uomo deve essere in grado di moderare il tono di voce, non essere aggressivo, non urlare e non utilizzare strumenti di tortura per il cavallo come fruste ecc. Il cavaliere deve mostrarsi estremamente tranquillo e sicuro si sé. Se si tratta di un cavaliere alle prime armi deve creare un legame con gli animali.
Un evento eccezionale accadde in una scuderia che ospitava un cavallo temutissimo da tutti i fantini e gli addestratori. Il cavallo era solito aspettare gli uomini con le orecchie abbassate, sintomo di cattive intenzioni. Un giorno entrò nella sua stalla un piccolo bambino di soli quattro anni che, con la sua tranquillità, mise a suo agio il cavallo che non scalpitò e non si agitò come invece faceva di solito con tutti gli altri uomini. Questo perché di solito i bambini sono più tranquilli anche dinanzi alle nuove situazioni. Questo atteggiamento dovrebbe essere assunto da tutti gli uomini (esperti o meno) che decidono di dedicarsi all’attività equestre. E’ importante iniziare con il piede giusto. Un giovane cavaliere deve entrare in contatto con il cavallo aiutato da un adulto esperto che sappia cosa fare. Un inizio sbagliato può traumatizzare il cavallo in modo irrimediabile.
Imparare a cavalcare è un’esperienza difficile, dura, emozionante, che richiede tanta ma davvero tanta pazienza. Ecco perché chi decide di farlo deve essere davvero convinto e davvero appassionato di cavalli e di tutto quello che lo riguarda. La cosa migliore da fare è studiare i cavalli, i loro comportamenti, cosa mangiano, come dormono, come si comportano, quali sono le loro abitudini e la fisicità che li caratterizza. Prima la teoria e poi la pratica, come si fa quando si studia una lingua, la matematica o qualunque altra materia. Solo che, in questo caso, la pratica richiede molta più pazienza ed attenzione.
Una volta che sarete riusciti ad interiorizzare tutte le informazioni utili sarete pronti per la vostra prima cavalcata. Generalmente a cavallo si monta dalla parte sinistra, lo si può fare tranquillamente anche dalla destra, dipende da come ci si abitua. Le abitudini, le consuetudini in questo sport sono fondamentali, forse è meglio rispettarle, imparare e poi, semmai, cambiarle.
Il box, ovvero la stalla dove il cavallo deve vivere, mangiare, dormire e riposarsi quando vuole, deve essere almeno tre metri per tre. Al cavallo non piacciono gli spazi piccoli e claustrofobici. L’animale ama avere spazio per muoversi. Nel box certamente non gli è possibile correre ma comunque l’animale non vuole sentirsi incastrato. Se gli dovesse capitare cercherà di ribellarsi ferendosi anche in modo grave. Fate in modo che il vostro cavallo abbia lo spazio necessario per entrare nel box al vostro fianco, per starci e per uscirci, in modo semplice e veloce. L’uomo deve prestare attenzione nei riguardi del cavallo e, con il tempo, il cavallo farà lo stesso. Addestrare un cane è sicuramente più facile, anche perché il più delle volte, si è spaventati dalle dimensioni del cavallo, ma probabilmente si potrebbero rivelare anche più docili di un cane.
Tipici del cavallo sono i calci. Un uomo non vorrebbe mai e poi mai ricevere un calcio da un cavallo. A volte, però, capita. Può succedere, soprattutto quando un cavallo gioca in branco con altri suoi coetanei. Sta all’uomo prestare attenzione e non mettersi mai dietro un cavallo. I giochi che può fare un equino per svagarsi con i suoi compagni sono leggermente diversi da quelli che può fare un cane con altri cani. Ai cavalli piace correre in libertà. Perciò, attenzione ai possibili calci!
La vostra incolumità, generalmente, non dipende da se montate o meno il cavallo, è solo una questione, ancora una volta, di precauzioni. Sarà indispensabile, per un cavaliere alle prime armi, scegliere un cavallo dal carattere e dal calibro adeguati. Sia che siate in un centro ippico o che abbiate scelto di imparare per conto vostro, cercate sempre di iniziare a cavalcare montando cavalli piccoli, di carattere docile e costante. Lasciate da parte, per i primi tempi quelli che erano dediti al trotto, al galoppo o ad altre discipline. Condizionati, infatti, dalle loro varie specialità, non potranno che essere, a parte casi rari, cavalli difficili. Calma, serenità e padronanza di voi stessi, queste sono le caratteristiche che un cavaliere dovrebbe avere sempre, sia che si trovi a cavalcare in spazi aperti sia che si trovi a fare giri circolari in un maneggio. Il cavaliere deve sempre mostrarsi tale. Non deve mai esitare e, soprattutto, non deve mai agitarsi. Egli deve mostrare sicurezza e tranquillità anche nei confronti dei suoi simili non soltanto verso gli animali.
Per quel che riguarda gli incidenti, questi sono più frequenti quando i cavalli si trovano in gruppo piuttosto che quando si trovano da soli con il loro cavaliere. Qualunque cosa è in grado di farlo spaventare, un cane che esce all’improvviso da un cespuglio abbaiando, un camion che velocemente sfreccia sulla strada, un terreno disconnesso, pozzanghere. Il cavallo è un animale molto sensibile. Di fronte a casi simili è d’obbligo restare calmi per essere, in ogni momento, in grado di riprendere il controllo del cavallo, per calmarlo ed evitare che il suo spavento si tramuti in un vero dramma. Certo è che in gruppo i rischi di incidenti si moltiplicano. La reazione improvvisa di uno dei cavalli può essere in grado di trascinare quella di tutti gli altri. Può succedere che, in passeggiata, un cavallo, che all’improvviso si impaurisce per una ragione qualsiasi, faccia un mezzo giro e prenda il galoppo nell’altro senso, creando il caos più completo. Occorre quindi che il cavallo di testa sia calmo, freddo, d’una saggezza esemplare. Il fantino deve avere un’esperienza che lo metta nelle condizioni di agire di conseguenza. Quando ci si trova in branco con altri cavalli è sempre opportuno mantenere una certa distanza di sicurezza, come si fa con le macchine, per evitare degli incidenti a catena o calci improvvisi.
Un’altra cosa che devono sapere gli uomini che decidono di intraprendere l’attività equestre è che non bisogna mai superare un cavaliere, qualunque sia la sua andatura, senza prima averlo avvertito. Potrebbe trattarsi infatti di un cavaliere alle prime armi: evitate dunque che il suo cavallo, innervosito dal vostro possa “scartare” o mettere in difficoltà chi gli sta in sella. Tutto questo fa parte di quel bagaglio di cortesia di cui deve essere provvisto l’uomo a cavallo, inclusa la prima delle forme di educazione, che vuole si tenga il passo quando si incrocia un altro cavaliere. Convenzione importante che ha il vantaggio, inoltre, di tenere calmi i cavalli.
Conoscere le abitudini del cavallo, i suoi comportamenti e cercare di prevenire gli incidenti possibili sono solo alcune delle cose che l’uomo può fare per prendersi cura del cavallo. Una cosa che spesso sottovaluta è l’attrezzatura . Un uomo che pratica sport presta molto attenzione alla sua attrezzatura, ma non fa lo stesso quando va a cavallo. L’attrezzatura personale è importante tanto quanto la fiducia in se stessi. La cosa più importante è un casco leggero, ma robusto, stivali giusti, giacca, pantaloni tipici da ippica e perché no un bel paio di guanti per proteggersi le mani. Ogni minimo dettaglio deve essere curato da un cavaliere che ama davvero questo sport affascinante e al tempo stesso emozionante.
Un’altra cosa che devono sapere gli uomini che decidono di intraprendere l’attività equestre è che non bisogna mai superare un cavaliere, qualunque sia la sua andatura, senza prima averlo avvertito.
Un’altra cosa che devono sapere gli uomini che decidono di intraprendere l’attività equestre è che non bisogna mai superare un cavaliere, qualunque sia la sua andatura, senza prima averlo avvertito. Potrebbe trattarsi infatti di un cavaliere alle prime armi: evitate dunque che il suo cavallo, innervosito dal vostro possa “scartare” o mettere in difficoltà chi gli sta in sella. Tutto questo fa parte di quel bagaglio di cortesia di cui deve essere provvisto l’uomo a cavallo, inclusa la prima delle forme di educazione, che vuole si tenga il passo quando si incrocia un altro cavaliere. Convenzione importante che ha il vantaggio, inoltre, di tenere calmi i cavalli.