Il cavallo maremmano

cavallo maremmano

Il cavallo maremmano è riuscito a sopravvivere all’estinzione grazie all’incrocio con il purosangue inglese, tornando ad essere particolarmente apprezzato per il suo vigore.

E’ dall’accoppiamento degli equini di sangue africano e orientale con i cavalli germanici di grossa taglia che derivano i suoi antenati. I primi erano presenti già in età preromana nelle regioni del Lazio e della Toscana, gli altri furono diffusi ad opera dei Celti. Ad oggi si riscontrano delle differenze fra i cavalli di origine germanica, allevati nel basso Lazio, e gli esemplari della Toscana che hanno una taglia decisamente più piccola. Fu poi Lorenzo De Medici ad avviare l’incrocio con l’Arabo e altri stalloni orientali, mentre nel Lazio si continuava con l’allevamento della linea originaria.

Successivamente, verso l’inizio dell’800 furono tentati gli incroci più disparati. A ciò si cercò di porre rimedio e così venne imposta una riproduzione che rispettasse esclusivamente le esigenze del mercato. Tuttavia, ciò fu contrastato dai privati che non esitarono a importare stalloni di ogni specie al fine di imporsi sul mercato.

E ironia della sorte, fu proprio nel 900 quando per la prima volta ne veniva riconosciuta la tipicità, che la razza maremmana si avviò ad una spietata decadenza. Il cavallo maremmano era stato sfruttato sia dall’esercito che dall’agricoltura. Quindi, ormai estinto il tipo classico, ci fu spazio per il nuovo maremmano, reso migliore dall’incrocio con il purosangue inglese.

Nel 1980 venne istituito il libro genealogico, nel quale vengono iscritti i soggetti selezionati dall’ultracentenario Istituto Incremento Ippico di Pisa.

Le caratteristiche del maremmano

Il cavallo si mostra alto al garrese più o meno fra i 160 e i 170 centimetri, possiede un mantello dai colori abbastanza uniformi: i più frequenti sono il baio e il morello, ma anche il sauro e il grigio.

La testa del maremmano è sensibilmente più leggera rispetto a quanto lo fosse prima del miglioramento ottenuto grazie all’incrocio col purosangue inglese. Gli occhi si presentano vivaci,attenti e le orecchie sono lunghe e molto ben dritte. Il collo è forte, ben proporzionato al resto del corpo e al garrese che risulta essere alquanto asciutto e muscoloso.

La linea dorso-lombare è rettilinea, il petto muscoloso, il torace largo e profondo gli arti molto solidi, aventi una buona muscolatura. Le unghie sono resistenti ed flessibili, gli zoccoli proporzionati.

L’uso del cavallo maremmano

Il Maremmano, grazie alle sue caratteristiche, è da sempre utilizzato per le operazioni di marcatura del bestiame. Tuttavia, il cavallo fu in grado di distinguersi anche nell’ambito sportivo oltre a partecipare alle campagne militari che agli inizi del 900 videro impegnata l’Italia.

Quando iniziò il declino del maremmano, cosa che avvenne verso la metà degli anni quaranta, gli allevatori dell’Agro Pontino, del Grossetano e della zona circostante Viterbo fecero di tutto per scongiurarlo. E’ a loro che si deve la divisione in due della produzione diretta a due tipi differenti. Il primo che è stato incrociato con il purosangue inglese risulta avere propensioni sportive, mentre il secondo che più vicino agli esemplari della razza originari, si presenta più robusto ed è indicato per tutti gli usi con la sella e per il tiro leggero.

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