Il cincillà, nome scientifico chinchilla, è un roditore facente parte della famiglia delle Chinchillidae: in passato cacciato per la sua pelliccia, oggi richiesto come animale da compagnia.
Simile allo scoiattolo, il cincillà ha un corpo tarchiato: raggiunge circa 30 cm di lunghezza per un peso di 800 grammi. E’ ricoperto da una pelliccia particolarmente morbida e folta, costituita da due tipi di pelo: il primo serve per incamerare l’aria indispensabile a proteggerlo dal freddo e il secondo per trattenerla; alcuni esemplari sono di colore grigio, altri hanno il dorso nero e il ventre bianco, altri ancora possiedono un mantello interamente candido. Ha due occhi di forma tondeggiante, di colore rosso o nero e delle orecchie molto grandi che, essendo ricche di capillari, servono per abbassare la temperatura corporea. Le zampe posteriori servono all’animale per muoversi, mentre quelle anteriori sono usate per maneggiare il cibo: tutte e quattro dotate di cuscinetti. Come accade per tutti i roditori, anche gli incisivi superiori e inferiori del cincillà crescono continuamente.
Diffusione e Habitat
Il cincillà è originario dell’America meridionale e in particolare dei quattro stati andini: il Perù, la Bolivia, il Cile e l’Argentina. Come habitat, predilige cunicoli sotterranei e crepe nelle rocce in cui si riparano dal freddo, ricoprendole con paglia ed erba così da conservarne il tepore.
Abitudini e Alimentazione
Il cincillà ha abitudini crepuscolari, per cui sono soliti lasciare la propria tana verso sera, alla ricerca di cibo per poi farvi ritorno solo all’alba. Se tenuti in casa, tendono a dormire tutto il giorno e a essere attivi durante le ore notturne. Questo roditore ha la capacità di comunicare con i suoi simili mediante un’ampia gamma di suoni e di versi che indicano la paura, la difesa, l’offesa, il desiderio di accoppiarsi. In caso di pericolo, ringhiano e digrignano i denti e urinano per allontanare i nemici; inoltre, la pelliccia sembra avere anche una funzione difensiva: si stacca in piccoli ciuffi, così da essere afferrata dal predatore e lasciare al cincillà il tempo per scappare.
Il cincillà è principalmente erbivoro: in natura si nutre di erba medica, semi e frutta, mentre in casa la sua alimentazione è caratterizzata da fieno fresco e mangime in pellet per cincillà. Naturalmente, è possibile aggiungere pezzetti di mele, prezzemolo, broccoli, carciofi, radicchio, finocchio, ananas e frutti di bosco, mentre vanno evitati i cibi grassi o fritti, i cereali, i farinacei e le verdure come la lattuga, l’aglio, il peperoncino, i latticini, le patate germogliate o le parti verdi.
Riproduzione
Il cincillà raggiunge la maturità sessuale precocemente: la femmina può riprodursi già all’ottavo mese di vita, i maschi iniziano ad accappiarsi intorno al nono mese. L’accoppiamento è preceduto da un rituale di corteggiamento in cui i due cincillà si puliscono il pelo a vicenda. In seguito alla gestazione, che dura tre mesi, verranno alla luce da uno a sei cuccioli che peseranno circa 35 grammi, già completamente ricoperti di pelo e con gli occhi aperti. La madre è particolarmente protettiva nei confronti della prole e la difende senza esitazione da eventuali predatori.