Il falco pellegrino

Falco-pellegrinoIl falco pellegrino, nome scientifico falco peregrinus, è un uccello appartenente alla famiglia dei Falconidae e all’ordine dei Falconiforme.

Il corpo del rapace ha una struttura robusta, può raggiungere una lunghezza di circa 40 o 50 cm e l’apertura alare varia tra gli 80 e i 110 cm. Le piume sono di colore nero con riflessi rossastri sulla testa, mentre la parte superiore del corpo è grigio scuro e tende a schiarirsi sopra la coda, bianche sono le parti laterali del collo; sul petto rosato vi sono leggere striature di nero e, alla base del becco, ha una macchia scura simile alla forma dei baffi. Il becco è di colore grigio scuro, con la punta nera, mentre le zampe sono di uno splendido giallo.

La femmina è più grande del maschio: la prima arriva a pesare dai 700 ai 1000 g, l’altro arriva appena a 600 g. Gli esemplari più giovani differiscono da quelli adulti per il diverso piumaggio: ha piccole striature chiare sul capo scuro e bordi marroni sulle ali, inoltre la parte inferiore del corpo è perlopiù fulva e le zampe sono grigie-bluastre. E’ durante il suo secondo anno che il giovane acquisisce gli stessi colori dell’adulto.

Distribuzione

Il falco pellegrino è diffuso in quasi tutto il mondo grazie alla sua capacità di adattamento: dalle isole alle montagne ben oltre i 3000 m. E’ assente solamente dal Sahara, dall’Asia centrale e da gran parte del Sud America, poiché non è solito abitare luoghi eccessivamente aridi e desertici.

Alimentazione e Caccia

La dieta del falco pellegrino annovera principalmente uccelli: nelle zone interne, è solito predare piccioni domestici e selvatici, ma anche tortore, corvidi, alcuni rapaci e passeriformi di ogni genere. Naturalmente, se abita le coste o le zone paludose, l’alimentazione varia: si aggiungono uccelli marini come i gabbiani, le starne e le anatre. Se ne ha occasione, non disdegna i piccoli mammiferi terrestri, i pipistrelli e persino gli insetti.

Sono le femmine, grazie anche alla loro mole, a catturare le prede più grosse. La caccia avviene in volo: durante quello esplorativo, il rapace raggiunge elevate dimensioni e osserva gli altri uccelli sottostanti, durante quello di agguato, si apposta su una roccia, o comunque su una postazione dominante. La preda è catturata in volo: il falco si esibisce in una picchiata verticale molto veloce, finendo poi con l’artigliare la vittima che viene presa in aria o recuperata al suolo. Può anche attaccare dal basso o ponendosi appena al di sotto dell’altro uccello, cogliendolo di sorpresa.

Una particolare abitudine è di librarsi in volo per alcuni secondi, nella tipica posizione definita “dello spirito santo”: in questo modo riesce a esplorare tutto ciò che lo circonda.

Riproduzione

I falchi pellegrini restano col compagno per tutta la vita, accoppiandosi con altri esemplari, solo in caso di morte di uno dei due. Sono abitudinari anche per quanto riguarda il luogo in cui riprodursi: ogni anno vi fanno ritorno. La riproduzione avviene in inverno e all’inizio della primavera. Il maschio corteggia la femmina esibendosi in voli acrobatici, donandole di tanto in tanto una preda.

In genere, sono deposte fino a 7 uova covate principalmente dalla femmina, e qualche volta dal maschio, anche se quest’ultimo si occupa più che altro di assicurarle il cibo. Dopo circa 30 giorni le uova si schiudono: i piccoli sono protetti dalla madre e nutriti dal padre. Divengono indipendenti verso la sesta settimana dalla nascita.

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