L’Ailuropoda melanoleuca, comunemente chiamato Panda Gigante, è un mammifero appartenente alla famiglia ursidae e al genere Ailuropoda che vive in Cina, anche se in libertà sono rari e si concentrano per lo più nelle regioni dello Sichuan, del Gansu e dello Shanxi nell’area centrale del paese.
I panda giganti vivono in foreste montane e boschi di conifere e latifoglie in cui sono presenti bambù (loro principale nutrimento).
I panda giganti, genericamente, posseggono un capo rotondo, un corpo tozzo e una piccola coda. L’altezza dal garrese è di circa 70 centimetri ed è ben noto per i segni neri e bianchi della sua pelliccia. Le parti nere della pelliccia possono presentarsi anche come marroni o rossicce e le macchie circolari e scure intorno agli occhi sono caratteristiche che hanno fatto di questo orso un animale popolare. Quelle macchie scure danno l’impressione che questi animali abbiano grandi occhi spalancati e una sensazione di giovinezza.
I molari e i premolari di questi orsi sono più piatti e larghi di quelli di altri orsi e ciò è dovuto alla loro dieta composta per lo più di bambù. Una caratteristica peculiare dei panda è un secondo dito opponibile detto “pollice del panda” che, in passato, ha causato non poca confusione in merito alla classificazione di questi orsi. Questo pseudodito non è effettivamente un pollice da un’escrescenza di pelle. Questo pseudodito in più aiuta il panda a strappare il bambù egli permette una maggiore destrezza durante la manipolazione di questa pianta.
A differenza di molti altri orsi, il panda gigante non va in letargo ma manifesta attività maggiormente ridotta durante l’inverno. Questi ursidi non vivono in un rifugio stabile ma si rintanano in alberi o grotte quando capita. Sono animali principalmente terrestri anche se sono ottimi scalatori e abili nuotatori.
Come gran parte degli ursidi, i panda sono animali per lo più solitari, fatta eccezione per il periodo della riproduzione e dell’allevamento. I panda di sesso femminile spesso giocano con i loro cuccioli e non mettono in atto questo comportamento solo per placarli. Sono stati riportati casi in cui la madre svegliasse il piccolo appositamente per giocare.
Per quanto concerne l’accoppiamento, è fatto constatato che in procinto del periodo giusto per accoppiarsi le femmine incrementino il marcamento del territorio. L’amplesso avviene tra marzo e maggio e la femmina va in estro per circa 2 giorni (minimo 1, massimo 3). Può verificarsi un ritardo nell’impianto del seme maschile che può variare da un 1 mese a 4. Tale fenomeno può essere dovuto alla situazione climatica così che il cucciolo possa nascere in un periodo dell’anno propizio.
La maggior parte dei cuccioli nasce tra agosto e settembre dopo uno sviluppo embrionale di circa un mese e mezzo. Alla nascita questi orsi, come molti altri della loro famiglia, sono ciechi e indifesi. I cuccioli di panda sono ricoperti da un sottile strato di pelliccia e pesano tra 85 e 140 grammi. Immediatamente dopo la nascita, la madre aiuta i piccoli a posizionarsi in prossimità dei capezzoli e l’allattamento può avvenire anche più di 15 volte in un giorno e può protrarsi per 30 minuti alla volta.
I piccoli panda aprono gli occhi dopo 3 settimane ma non sono in grado di muoversi autonomamente fino al compimento di 3 o 4 mesi. I cuccioli vengono svezzati compiute le 46 settimane per poi raggiungere la maturità sessuale entro i 6 anni.
Sono riscontrate grandissime difficoltà per i panda nella riproduzione in cattività. Questi ursidi sembrano completamente riluttanti all’accoppiamento in cattività e, per i pochi cuccioli nati, si è notato che anche se si possono avere parti gemellari (anche se rari) la madre tenderà a portare avanti l’allevamento di un solo cucciolo, lasciando morire il gemello.
La durata della vita dei panda in natura non è nota, ma, mediamente, in cattività, un panda può arrivare a 26 anni, anche se sono riportati casi di esemplari che hanno superato i 30 anni di vita.