Il rospo comune, nome scientifico bufo bufo, è un anfibio anuro facente parte della famiglia Bufonidae.
Si tratta di un anfibio di notevoli dimensioni: i maschi raggiungono una lunghezza di 10 cm, le femmine di 15 cm. Il corpo è tozzo, del tutto ricoperto da verruche che secernano del muco: esso funge sia da sostanza protettiva, salvaguardando la pelle dalla disidratazione, sia da sostanza velenosa, difendendolo da possibili predatori. Il ventre è biancastro mentre il dorso assume tonalità bruno-giallastre o bruno-rossastre; la testa è larga, con due ghiandole parotidi laterali e grandi occhi aventi pupille orizzontali adatte alla vista notturna, con iride di color rame, arancione, oro scuro o bruno-rossastra. Gli arti posteriori sono dotati di dita palmate.
Le ghiandole secernano una particolare sostanza velenosa: non è letale per gli uomini, ma è tossica se ingerita o iniettata nel corpo: può provocare allucinazione o stati di trance se arriva al sistema nervoso, fibrillazione cardiaca se arriva al cuore; localmente, può avere anche un effetto anestetico.
Distribuzione e Habitat
Il rospo comune è diffuso in tutta l’Europa, eccetto che in Irlanda, si trova in Asia centro-settentrionale e in Africa settentrionale, ovvero in Marocco, Algeria e Tunisia; in Italia è presente dovunque tranne che in Sardegna. Quest’anfibio, prettamente terricolo, è in grado di adattarsi a diversi ambienti, anche molto antropizzati.
Abitudini e Alimentazione
Si tratta di un animale con abitudini crepuscolari e notturne: di sera lascia il proprio rifugio diurno, alla ricerca di cibo. E’ lento nei movimenti, in genere cammina ma salta se spaventato; se minacciato, abbassa la testa e alza la parte posteriore del corpo, gonfiandosi così da apparire molto più grosso. Di notte, è solito emettere un particolare gracidio, generalmente acuto e più lento durante il periodo riproduttivo.
Alcuni serpenti e il riccio sono immuni al veleno prodotto dalle ghiandole; molto spesso, il rospo comune viene ucciso dalle automobili quando, di notte, attraversa le strade.
Si ciba perlopiù d’insetti, lombrichi e gasteropodi e qualche volta anche di piccoli vertebrati, come ad esempio i piccoli di topo; i girini invece si cibano di materiale organico animale e vegetale.
Riproduzione
In seguito al letargo e quindi con l’inizio della stagione primaverile, il rospo comune si reca in quei posti adatti alla riproduzione: zone vicine ai corsi d’acqua, pozze o stagni. Durante l’accoppiamento, i maschi si stringono alle ascelle della femmina che talvolta, se approcciata da più esemplari maschili, può soffocare e morire.
Vengono deposte in acqua circa 10 000 uova in un cordone gelatinoso, e contemporaneamente vengono fecondate dal maschio: una volta schiuse, nasceranno dei girini. La rapidità di crescita di questi esserini dipende anche dalle temperature dell’acqua della zona in cui si trovano: più è calda, più veloce sarà la metamorfosi. Tale cambiamento, in genere, dura uno o due giorni: spuntano dapprima le zampe posteriori e poi quelle anteriori, l’apparato digerente si modifica e la coda viene assorbita che scomparirà del tutto entro 48 ore. In questo lasso di tempo, il girino inizia a digiunare e da onnivoro diviene insettivoro.