Il serpente corallo, conosciuto dagli esperti anche col nome di micrurus fulvius, appartiene alla famiglia delle Elapidae: è un esemplare assai velenoso.
E’ un serpente dalle dimensioni non eccessivamente grandi: generalmente non supera i 120 cm di lunghezza. Il corpo, dalla testa alla coda, è caratterizzato da strisce di colore rosso, bianco, giallo e nero: la sequenza cromatica è rilevante per il riconoscimento della specie. In natura esistono, infatti, esemplari che imitano i colori del serpente corallo come una strategia di difesa.
Distribuzione e Habitat
Il serpente corallo abita le regioni sudorientali degli Stati Uniti e quelle a nord-est del Messico. Come habitat naturale predilige zone boscose, aride e pietrose, anche se qualche volta alcuni esemplari sono stati avvistati in zone umide e paludose.
Di solito, i serpenti di questa specie popolano soprattutto le zone umide e la giungla, eppure non è raro trovarli in prossimità delle città, a causa del processo di urbanizzazione che ha provocato la distruzione del loro habitat. Preferiscono, tuttavia, zone non popolate dagli esseri umani.
Abitudini e Riproduzione
Il serpente corallo è attivo principalmente di giorno, quando esce dalla sua tana per procurarsi il cibo e bearsi del calore dei raggi del sole. Ama trascorrere la propria vita in solitudine, eccetto che durane la stagione degli accoppiamenti che avviene nel periodo primaverile, da metà marzo fino alla fine di giugno. La femmina arriva alla maturità sessuale intorno ai due anni, quando misura circa 55 cm, mentre il maschio la raggiunge tra il primo e il secondo anno di vita, quando il suo corpo ha una lunghezza non superiore ai 45 cm.
Dopo che la compagna è stata fecondata, il maschio si allontana per timore di essere divorato dalla compagna, di dimensioni più grandi. Dopo circa 5 settimane, la femmina depone dalle 5 alle 7 uova, le quali si schiuderanno dopo due mesi: i piccoli sono già in grado di iniettare veleno, ma restano comunque vulnerabili e possibili vittime dei numerosi predatori.
Alimentazione
Il serpente corallo è un temibile predatore: caccia e si nutri di altri serpenti, persino quelli della propria specie, lucertole, uccelli, anfibi, pesci e anche insetti, soprattutto nei primi mesi di vita. L’ofide uccide le vittime iniettando il proprio potente veleno tramite gli affilati denti anteriori.
Il morso del serpente corallo
Il morso, in un primo momento, può sembrare innocuo: c’è poco dolore, la zona interessata non è gonfia e nessun sintomo evidente si manifesta. Eppure, se non curato con lo specifico antidoto, la neurotossina, presente nel suo veleno, dà inizio al disfacimento delle connessioni tra il cervello e i muscoli: questo provocherà una parlata biascicata, vista doppia, paralisi muscolare, difficoltà a deglutire, fino ad arrivare al collasso respiratorio e cardiaco e quindi alla morte. I sintomi causati dal veleno del serpente corallo possono metterci anche 12 ore per manifestarsi.
Questo tipo di serpente, comunque, non è particolarmente aggressivo: i casi di morsi rinvenuti sono dovuti perlopiù a incidenti. Se disturbato, sotterra la testa e agita in aria la coda.