L’alimentazione del cavallo atleta

corsa-cavalliCome per gli esseri umani anche per i cavalli l’alimentazione corretta dipende da una serie di fattori quali il peso, l’età e l’attività che svolge l’animale.

Dunque, sono la fisicità e le caratteristiche dell’animale a determinare le quantità ed i tipi di cibo da somministrare ad un cavallo.

Ogni equino deve assumere ogni giorno le giuste razioni di cibo per avere sufficiente energia al fine di svolgere tutte le sue attività. Nel frattempo, l’animale deve rimanere in perfetta forma. Per un cavallo che gareggia, l’alimentazione è un fattore ancora più importante e da tenere sotto controllo quotidianamente.

Il cavallo atleta ha bisogno di un’alimentazione equilibrata a cui va ad associarsi la giusta dose di allenamento ogni giorno. Ogni attività è controllata da specialisti che sanno come prendersi cura del cavallo nel migliore dei modi.

I puledri vengono accolti nelle scuderie verso i diciotto mesi e vengono subito domati, addestrati ed iniziati all’allenamento necessario. La vita di un cavallo agonistico è molto stressante, 22 ore di box con un’alimentazione forzata e due ore di allenamento al giorno. Di solito l’allenamento avviene durante la mattina, perché le piste sono aperte solo quattro ore. Sarebbe preferibile farli allenare mattina e sera, però, per motivi soprattutto tecnici ed economici, non è possibile.

Per un purosangue da corsa la dieta perfetta comprende preparati a base di diversi tipi di cereali, foraggi e mangimi pellettati. Per i cavalli da scuderia, invece, non si usa nessun tipo di mangime. I campioni che gareggiano mangiano soprattutto avena, fieno, acqua con l’aggiunta di verdure, come carote e carciofi, ed inoltre mangiano anche mele tagliate. Due volte la settimana, poi, durante l’inverno e una volta sola o nessuna, durante il periodo estivo, viene dato ai cavalli un “pastone” caldo dalle proprietà rinfrescanti per l’apparato digerente. Si tratta di un preparato à base di avena, orzo, crusca e semi di lino. Ovviamente, come spiega il dottore, le quantità di questi cibi variano a seconda dell’età e del peso del cavallo. Inoltre, i cavalli hanno bisogno anche di molte vitamine che vengono somministrate a seconda delle necessità e soprattutto d’inverno. Vengono somministrati molti sali minerali che servono a completare la loro formazione ossea e muscolare. Per quanto riguarda i puledri, la dieta varia un po’, le porzioni di solito sono inferiori rispetto a quelle somministrate ai cavalli adulti. Si parte da 3 o 4 chili di avena al giorno per poi aumentare gradualmente la quantità. L’acqua somministrata, invece, è la stessa se non in quantità superiore a quella degli adulti.

Due casi italiani

Il CIL (Centro Ippico Lombardo) a Milano è la più grande scuola di equitazione riconosciuta dalla FISE in Italia e che conta il maggior numero di lezioni svolte nel corso di un anno. Il CIL si prende cura dei cavalli anche sotto il punto di vista della loro alimentazione. Franco Lupinetti ha sempre vissuto a contatto con i cavalli e da anni è stalliere presso il CIL. Egli ha spiegato come tutti i cavalli che vivono presso il CIL vengono curati ed accuditi in tutto e per tutto. Ogni cavallo ha il proprio box dove mangia e riposa tutti i giorni. Ha anche lo spazio necessario per potersi muovere liberamente.

La giornata al Centro Ippico Lombardo inizia molto presto con una routine molto fitta. Alle otto di mattina i primi cavalli, soprattutto i più piccoli (come i pony) sono già a lavoro. Quando fa freddo tutti i cavalli dormono coperti da calde coperte per evitare che possano raffreddarsi. Anche i cavalli possono ammalarsi come gli esseri umani.! I cavalli da accudire sono circa 150 e vengono trattati tutti allo stesso modo e con affetto. Tra questi vi è un inglese purosangue che ha vinto i campionati Lombardi del 1983 e molte altre categorie di D1 e D2, oltre al Circuito dei Cavalieri PO ( che significa Probabili Olimpici) di Los Angeles per il dressage nel 1984. Inoltre, è un cavallo che si è piazzato benissimo anche in Germania, Svezia, Jugoslavia, Svizzera e Austria. Questo adorabile cavallo si chiama Hand in Hand.

Dare un nome ai cavalli è importantissimo per iniziare ad instaurare un rapporto con loro. “I cavalli non vanno considerati come una mera fonte di guadagno” ha affermato Lupinetti che può essere considerato un campione. Un vero divo nel campo dell’ippica tanto da essere anche stato protagonista di un servizio fotografico di moda per un famoso settimanale femminile realizzato in piazza del Duomo a Milano. Lo stalliere descrive qual è la dieta di Hand in Hand. Dalle ore 8.30 alle 12 mangia 2 chili di avena e 4 chili di fieno. Alle ore 12.30 mangia tre chili di avena con Kg. 1/1.5 di carote. Dalle ore 16 alle ore 19 mangia Kg. 4 di fieno. Alle ore 17 si nutre di tre chili di avena con mezzo chilo di carote. La dieta è integrata, inoltre, con Kg.1 di Complex ai due pasti del mezzogiorno e della sera. All’occorrenza vengono somministrate ad Hand in Hand mangime e vitamine. L’occorrenza di cui si parla è rappresentata dalle gare e da tutte quelle occasioni in cui il cavallo viene sottoposto a particolare stress fisico.

Lupinetti, dopo questa dettagliata descrizione della dieta di Hand in Hand, aggiunge che la dieta varia da cavallo a cavallo che, come dicevamo, dipende dalla sua età, dal peso e dall’attività fisica che svolge quotidianamente. Paddi, infatti è un cavallo diverso rispetto a Hand in Hand con una conseguente dieta diversa. Paddi è un irlandese di 23 anni che nel suo passato glorioso è stato mondato da cavalieri molto famosi nel campo dell’ippica. Ora non gareggia più per via dell’età. Ogni giorno fa lunghe passeggiate con il suo affezionatissimo proprietario. Al mattino presto non mangia, solo verso le ore 10 assume 4 chili di fieno. Circa mezz’ora dopo mangia due chili di avena con un chilo di carote. Rimangia alle quattro e mezzo assumendo due chili di avena con l’aggiunta di quattro chili di fieno. Visto che non gareggia più come una volta, non gli vengono somministrate vitamine e mangimi specifici.

Poco distante dal CIL c’è la scuderia di Frank Turner, che ospita splendidi purosangue, campioni di galoppo. Qui i box sono tutti all’aperto per evitare il pericolo di contagi tra i cavalli. Il medico sportivo della scuderia è Emanuele Allegri che ha spiegato perfettamente le necessità alimentari dei cavalli. Gli animali, anche se sono simili tra di loro, non mangiano mai le stesse cose e, soprattutto, mai nello stesso ordine nel corso della giornata. La qualità e la quantità del cibo viene decisa direttamente dal veterinario a seconda delle caratteristiche del cavallo. Comunque, viene sempre consultato l’allenatore che sa bene gli sforzi fisici ai quali viene sottoposto il cavallo ogni giorno. Come prima cosa il cavallo viene pesato a ritmi periodici, in media ogni 15 giorni, su una bilancia. Ciò avviene sia durante l’attività agonistica sia durante lo svolgersi delle corse ( subito prima della corsa e due o tre giorni dopo). Questo serve a stabilire il rendimento del cavallo ed il consumo di energie speso per la gara. L’optimum, di solito, si raggiunge solo dopo vari tentativi, quando si riesce, cioè, ad alimentare il cavallo secondo le esatte esigenze del suo metabolismo.

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