L’alimentazione del drago di Komodo

drago-di-komodo-alimentazioneIl drago di Komodo è essenzialmente un animale carnivoro: si nutre perlopiù di carogne, ma è comunque in grado di catturare animali vivi per poi cibarsene.

Il drago di Komodo è un ottimo predatore: quando la preda scelta è sufficientemente vicina, l’animale lo attacca con rapidità, mirando all’addome o alla gola. Per la caccia, fa affidamento sul senso dell’olfatto: è talmente sviluppato che gli permette di localizzare un animale morto anche a diversi km di distanza.

Intanto che trattiene la carcassa con le zampe anteriori, stacca grossi pezzi di carne e li ingurgita tutti interi: è capace di inghiottire anche animali delle dimensioni di una capra. L’animale ingurgita tutto della sua preda, ma le uniche parti che scarta sono i resti di pasti vegetali che può trovare nello stomaco delle sue vittime. Produce grandi quantità di saliva che contiene oltre 50 varietà di batteri e di solito entro 24 ore l’animale riuscito a fuggire dalle sue grinfie, muore comunque per avvelenamento. Questa gli permette di lubrificare il cibo e quindi ingerirlo, ma si tratta comunque di un processo piuttosto lungo. Spesso, per velocizzarlo, preme la carcassa contro un albero, costringendola in gola o sbattendola contro l’albero fin quasi ad abbatterlo. Per non rischiare il soffocamento durante l’ingestione, respira mediante un piccolo tubo posto sotto la lingua, collegato ai polmoni.

Il drago di Komodo, in genere, si nutre di una quantità di cibo pari a circa l’80% del proprio peso corporeo. Gli esemplari più grossi possono sopravvivere nutrendosi anche solo 12 volte l’anno. In seguito, per favorire la digestione, sosta in una zona soleggiata. C’è il rischio, nel caso in cui il cibo non venga digerito, dell’insorgenza d’infezioni dovute alla putrefazione della carcassa si cui si è nutrito così voracemente.

In seguito alla digestione, l’esemplare rigurgita corna, peli e denti: si tratta di una borra gastrica, ricoperta di muco fetido. Probabilmente, l’animale stesso non ne tollera l’odore, dal momento che strofina la faccia nella polvere o tra gli arbusti per pulirsi la bocca.

Anche quando mangiano, i draghi di Komodo seguono un particolare ordine gerarchico: gli esemplari più grossi sono soliti servirsi per primi, seguiti da quelli più piccoli. Se due draghi hanno le stesse dimensioni, ingaggiano una lotta per decidere chi debba servirsi per primo: se uno dei due non si ritira, viene ucciso e divorato dal vincitore.

Dal momento che lo stomaco del drago di komodo non è in grado di digerire il calcio presente nelle ossa delle prede divorate, i suoi escrementi sono quasi sempre di colore bianco.

La sua alimentazione è molto varia: comprende invertebrati, rettili tra cui anche esemplari più piccoli della sua stessa specie, uccelli, piccoli mammiferi, capre, cervi, cavalli, cinghiali. Vi sono stati casi in cui è stato visto divorare anche cadaveri umani, depredando cimiteri.

Il drago di Komodo non ha il diaframma, per tale ragione non può succhiare acqua mentre beve o leccarla con la lingua: raccoglie una sorsata d’acqua e piega la testa, in modo che l’acqua scenda in gola.

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