Una buona alimentazione per le tartarughe acquatiche è fondamentale: garantisce un’ottima crescita e riduce l’insorgere di malattie.
La tartaruga acquatica è un esemplare onnivoro e trae il proprio sostentamento dalle proteine, dai grassi e dai carboidrati: è indispensabile l’apporto di grassi e proteine in fase di crescita, mentre in età adulta si adatta perlopiù a una dieta vegetariana.
Alcuni elementi sono essenziali: il calcio ad esempio, aggiunto alla vitamina D3 e all’esposizione al sole, contribuisce allo sviluppo delle ossa e del carapace; la carenza di calcio comporta rachitismo e malformazioni del carapace, la mancanza di vitamina D3 e luce solare contribuisce all’insorgere della MOM, ovvero della malattia ossea metabolica. Più in generale, il non adeguato apporto vitaminico porta a ipovitaminosi.
Naturalmente, anche gli eccessi sono da evitare: una sovrabbondanza di proteine porta alla gotta, alla MOM e all’insufficienza renale; gli eccessi vitaminici comportano ipervitaminosi; troppo fosforo riduce l’assorbimento del calcio e troppa frutta contribuisce all’insorgenza di dissenteria, problemi di fermentazione intestinali, carenze di calcio e altri problemi.
La dieta della tartaruga acquatica deve essere molto varia: è possibile nutrirla con cibo vivo, quindi pesciolini, grilli, lombrichi, lumachine, con della frutta e della verdura, col pallet e carne bianca. I mangimi già confezionati dovranno costituire al massimo il 25% della dieta: è importante non nutrire la tartaruga con solo del mangime.
Più nello specifico, il pesce può essere somministrato intero o a pezzetti, vivo o morto: quelli più facilmente reperibili sono i latterini, le acquarelle e gli sperlani. Non ci sarà bisogno di eliminare le spine, la testa o quant’altro dai corpi dei pesci o degli insetti.
E’ necessario fornire verdure che abbiano un alto tasso di vitamina A come ad esempio le carote. Al contrario, si sconsigliano gli spinaci e i piselli che possono creare problemi digestivi. Nel caso in cui la tartaruga si rifiuti di mangiare verdure, sarà il caso di somministrarle integratori vitaminici. La frutta deve essere data in piccole quantità e solo di tanto in tanto: si consigliano le ciliegie, i cocomeri, le fragole e le albicocche.
Riguardo alla carne, in cattività si può somministrare quella bianca, ma solo una volta ogni 15 giorni: il consumo eccessivo comporta l’insorgere di malattie come la MOM e la gotta. Sono assolutamente sconsigliate le carni rosse poiché difficilmente digeribili e troppo ricche di grassi e proteine; da evitare anche scatolami e salumi.
La digestione della tartaruga ha tempi particolarmente lunghi e può essere facilitata dall’esposizione a fonti di colore. Pur se si tratta di un animale piuttosto vorace, l’ideale sarebbe dar da mangiare all’esemplare adulto ogni due o tre giorni e somministrargli una quantità di cibo pari alla grandezza della testa (poiché possiedono uno stomaco della stessa misura).
Cibi da evitare
Alcuni alimenti sono molto sconsigliati nella dieta delle tartarughe aquatiche: gli insetti velenosi, api, bigattini, cimici delle piante, dorifore delle patate, formiche, lucciole, mantidi, vespe; le piante velenose come l’edera, i latticini e tutti i derivati del latte, i farinacei come il pane e la pasta, biscotti, pizza, salumi, e insaccati.