Per un cavallo, l’ambiente nel quale vive e la sua salubrità è essenziale. Troppo spesso i nostri amici equini vivono in box troppo piccoli e in ristrettezze alimentari quando dovrebbero stare all’aria aperta e mangiare per tutta la giornata come farebbero in natura.
Molto spesso, negli allevamenti, i cavalli sono trattati così da non assecondare quelle che sono le sue esigenze etologiche.
È frequente che i puledri siano separati troppo repentinamente e presto dalle cure materne e che poi vivano in box tutta la vita mangiando solo due volte al giorno.
Invece di brucare per tutta la giornata e vagare liberamente come farebbero allo stato brado, i cavalli sono spesso confinati in ristretti spazi non adatti alle loro esigenze.
Queste condizioni di vita possono causare all’animale diversi problemi comportamentali come tic, vizi o stereotipie.
Il ticchio dell’appoggio, quando il cavallo appoggia i denti sulla staccionata, è un esempio di tic dovuto alla mancata corrispondenza delle esigenze abitative, nutritive e sociali dell’animale.
Anche il ticchio aerofagico né è esempio, quando il cavallo aspira continuamente aria.
Fare il ballo dell’orso, cioè girare in cerchio battendo continuamente il terreno con le zampe anteriori, è un altro comportamento che potrebbe essere causato da tali condizioni.
Perché si possa migliorare la salute fisica e soprattutto quella psicologica del cavallo sarebbe opportuno far sì che le sue condizioni abitative e di vita all’interno dell’allevamento fossero più confortevoli e confacenti alle necessità ancestrali dell’animale.
Tra le prime cose da modificare è la quantità di tempo che i cavalli trascorrono chiusi nei box.