Il così detto porcellino di Sant’Antonio (Armadillium vulgare) è uno dei pochi crostacei che è stato in grado di adattarsi all’ambiente terricolo. Questo piccolo crostaceo appartiene alla classe dei Malacostraci e all’ordine degli Isopoda. Molti pensano siano degli insetti ma sbagliano; d’altronde come si potrebbe pensare che questo animaletto appartenga alla stessa classe dei gamberi? Eppure è così!
I porcellini di Sant’Antonio possono raggiungere una lunghezza di 18 mm e essendo molto piccoli e dalla forma assai buffa spesso vengono “adottati” dai bambini come animali domestici.
Questo piccolo crostaceo terricolo possiede un esoscheletro resistente che lo protegge dagli attacchi dei nemici, piccole zampe che gli permettono lenti movimenti ed è munito di antenne che utilizza anche per orientarsi nell’ambiente.
L’ Armadillium vulgare è in grado di resistere alla mancanza di umidità molto più di altre specie simili e popola per lo più territori calcarei e zone costiere. In Italia può essere trovato tanto in montagna quanto in pianura ma, avendo comunque bisogno di umidità per sopravvivere, si sposta soprattutto durante la notte nei periodi caldi per nutrirsi di vegetali in decomposizione, licheni, alghe o corteccia di alberi.
L’armadillium vulgare ha la capacità di regolare la propria temperatura interna preferendo il sole quando le temperature sono basse e rimanendo in ombra quando invece sono eccessive. È, comunque, molto più facile osservarli in movimento durante la notte rispetto al giorno durante il quale permangono sotto terra o nascosti sotto i sassi.
Temperature al di sotto dei -2 gradi centigradi e superiori ai 36 risultano letali per questo piccolo crostaceo che può morire congelato o essiccato. Per evitare la morte durante gli inverni freddi questo animale può entrare in una specie di letargo che può perdurare per il tempo necessario alla sopravvivenza, nonostante ciò il porcellino di Sant’Antonio risulta poco suscettibile al freddo della notte alla quale sopravvive tranquillamente anche durante l’autunno e la primavera.
Questo crostaceo risulta essere originario delle regioni del Mediterraneo, hai poi popolato l’Europa intera con numeri abbastanza consistenti e gli USA (in Californa si contano più di 10.000 esemplari per metro quadrato). Il piccolo crostaceo si è anche diffuso nelle altre parti del mondo con un numero di esemplari decisamente basso.
La particolarità di questo animale è che quando minacciato è in grado di appallottolarsi su se stesso per evitare di concedere agli aggressori la possibilità di ledere parti deboli del proprio corpo. Anche durante il sonno questi animali si ripiegano su se stessi formando una sfera così da proteggersi anche durante i periodi in cui non sono vigili. L’armabillum vulgare porta con se le uova durante la gestazione in una piccola sacca umida apposta sotto il dorso e grazie alla loro capacità di ripiegarsi su se stessi sono in grado di proteggere la prole.
L’animale va alla ricerca di umidità poiché il sue esoscheletro non è in grado di trattenerne sempre a sufficienza per la sopravvivenza; il tegumento, quando l’animale cresce troppo, viene mutato e mangiato. L’armadillum vulgare muta in successione prima la parte posteriore e poi quella anteriore dell’esoscheletro mangiandone i resti.