L’Istituto di Incremento Ippico di Catania: oltre 2.000.000 di euro dei contribuenti spesi all’anno

L'Istituto Di Incremento Ippico Di CataniaAntonio Monteleone ha girato un’inchiesta in merito agli oltre cento cavalli tenuti all’Istituto di Incremento Ippico di Catania che versano in situazioni di degrado seppure mantenuti dai contribuenti siciliani.

Nella puntata del 20 ottobre 2014 l’inchiesta è andata in onda su La7 nel programma condotto da Corrado Formigli: Piazzapulita.

Sono un centinaio i cavalli e una trentina gli asini che la regione Sicilia mantiene all’interno dell’Istituto di Incremento Ippico di Catania, struttura fatiscente risalente al 1800.

Nonostante il grande quantitativo di denaro investito per il loro mantenimento, gli animali vivono in una struttura malridotta, che cade letteralmente a pezzi. In alcune zone si può vedere polvere e accumulo di sporcizia, intonaco caduto dalle pareti e tettoie aperte dalle quali penetra acqua piovana.

Il governatore Crocetta evidenzia la necessità di porre fine a questo spreco chiudendo la struttura.

L’Istituto costa 2.000.000 di euro l’anno e da lavoro a una trentina di palafrenieri.

Metà dei dipendenti dell’istituto, per motivi concernenti la salute, sono stati esentati da lavori manuali e reputabili pesanti e nell’attualità dei fatti sono presenti, giornalmente, ben 6 usceri. Inoltre, una legge regionale dell’anno 2000 ha equiparato i lavoratori non più in grado di effettuare lavori manuali a funzionari.

Il direttore dell’Istituto, mandato dalla regione, mostra, nel corso dell’inchiesta, quello a cui sono valsi gli oltre 4.000.000 di euro di fondi europei destinati allo sviluppo della regione Sicilia: la casa gesuitica del 1600 che ha fatto da set cinematografico per film, come Storia di una capinera, e per serie televisive, come Il capo dei capi.

È presente anche un maneggio coperto meraviglioso che però non ha mai visto la presenza di un cavallo nonostante tutti i soldi investiti.

Il centro per l’Incremento Ippico di Catania possiede anche 45 ettari di terreno sulle alture del circondario catanese dove dovrebbero essere mantenuti altri cavalli, luogo, però, che risulta chiuso e abbandonato almeno da ciò che si vede dal reportage.

Per vedere l’inchiesta:

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