La giraffa

giraffaLa giraffa, scientificamente chiamata giraffa camelopardalis, è un mammifero erbivoro appartenente alla famiglia delle giraffidi e all’ordine degli artiodactyla che popola l’Africa.

Una giraffa può raggiungere un’altezza di 3,8–4,7 metri, con la coda di 78/100 centimetri, e un peso che varia tra 0,6/1,9 tonnellate. Una femmina matura misura 4,5 metri all’altezza delle corna, mentre il maschio può essere più alto di circa un metro. Questa differenza tra i sessi evita la competizione per il cibo, che viene raccolto ad altezze diverse. Il collo della giraffa è il più lungo di tutti gli animali, anche se ha solo 7 vertebre cervicali, come nella maggior parte dei mammiferi. A causa della sua altezza, la giraffa deve divaricare gli arti anteriori per bere. Quando è in posizione eretta il cuore deve pompare il sangue con una forte pressione verso l’alto per poter raggiungere il cervello, ma quando la testa si abbassa per bere entra in azione una serie di valvole unidirezionali che regolano la forza e il flusso del sangue per evitare danni al cervello.

Le 9 sottospecie di giraffa si distinguono dai disegni del mantello. Quello della giraffa reticolata (Giraffa camelopardalis reticulata) ha macchie molto ampie color castano scuro dai bordi ben distinti e separate da sottili linee bianche. In altre sottospecie le macchie sono più piccole e irregolari, con bordi indistinti che variano dal giallo al nero e separate da spazi bianchi molto più larghi. Il disegno del mantello di un esemplare è costante per tutta la vita, anche se il colore tende a variare secondo la stagione e lo stato di salute dell’animale.

La giraffa è caratterizzata da occhi e orecchie grandi, dorso che scende rapidamente dal garrese verso il posteriore, arti simili a trampoli con zampe larghe e pesanti e una coda sottile con un largo ciuffo di peli neri all’apice per scacciare le mosche. Le 2/4 corna sono più sviluppate nei maschi che nelle femmine. La giraffa, animale nativo delle savane aride e delle aperte boscaglie, raccoglie le foglie più in alto di qualsiasi altro mammifero, soprattutto quelle di acacia e di albicocco selvatico, ma anche i germogli, la frutta e altra vegetazione. Questa operazione è resa possibile dalla conformazione della lingua, del cranio, del collo, della regione delle spalle (fascia pettorale) e degli arti anteriori tutti molto allungati. Utilizza la lunga lingua flessibile per portare i rametti alla bocca e poi tira indietro la testa per staccare le foglie. 

La giraffa è un animale diurno e svolge attività il mattino e la sera, occupando circa 12 ore della giornata, mentre trascorre il resto del tempo (la notte) riposando (in piedi, come la maggior parte dei mammiferi ungulati) e ruminando. Quando si sente minacciata, la giraffa si dà alla fuga (senza lanciare segnali sonori di avvertimento) e corre a più di 50 chilometri orari. La sua reazione induce i compagni a seguirla. Le giraffe passano direttamente da un’andatura lenta al galoppo perché le lunghe zampe e il corpo corto rendono impossibile il trotto.

Le femmine si accoppiano con i maschi dominanti locali, che hanno gareggiato tra loro oscillando e intrecciando il collo e urtandosi con il capo (“necking”). In realtà, si tratta di un rituale piuttosto che di uno scontro vero e proprio e si verifica soprattutto fra i giovani esemplari, oppure all’arrivo di un nuovo maschio nel territorio. Il vincitore rafforza il suo successo simulando la monta del rivale sconfitto. Le femmine, dopo un periodo di gestazione di 457 giorni, partoriscono un solo piccolo (in rari casi 2), solitamente nella stagione secca. Il piccolo può pesare fino a 70 chilogrammi ed è alto all’incirca 2 metri. La madre lo tiene lontano dal branco per almeno 10–30 giorni e lo svezzamento ha inizio a 13 mesi. I principali predatori della giraffa sono i leoni, i leopardi e le iene; un erbivoro di tale specie ha, tuttavia, una vita media abbastanza lunga: le giraffe raggiungono mediamente i 30 anni.

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