L’Ursus maritimus, comunemente chiamato orso polare, è un mammifero appartenente alla famiglia ursidae che vive nelle zone circumpolari. Questi orsi vivono in tutta la zona che circonda il Polo Nord e si incontrano popolazioni in Groenlandia e Islanda (punti più a sud rispetto alla distribuzione di questo mammifero).
Gli orsi polari sono considerati da molti come dei veri e propri mammiferi marini e il nome scientifico tradotto significa proprio orso marino. Il bordo del ghiaccio e le creste ghiacciate dove si verificano frequentemente fratture e rigeli fornisce a questi orsi il miglior terreno di caccia. Gli orsi polari viaggiano per oltre 1.000 chilometri da nord a sud a seconda dello scioglimento dei ghiacci e durante l’estate possono rimanere sulle isole di ghiaccio o sulla terra ferma dove queste si incagliano, rischiando si soffrire il caldo.
Il corpo di un orso polare è grosso e tozzo, simile a quella di un orso bruno. La testa di questi orsi è più piccola rispetto a quella di altri orsi e il collo è maggiormente allungato. Dal garrese, l’orso polare può misurare anche più di 1,5 metri e i maschi adulti possono pesare tra i 300 e gli 800 chilogrammi per una lunghezza complessiva (dalla punta del naso alla coda) di 2,5 metri. Le femmine sono più piccole rispetto ai maschi e pesano tra i 150 e i 300 chilogrammi per 1,8 – 2 metri di lunghezza.
La pelliccia appare generalmente bianca ma può essere giallastra durante l’estate a causa dell’ossidazione o persino sembrare marrone o grigia a seconda della stagione e della luce. La pelle dell’orso polare è nera mentre la pelliccia è, in realtà, priva di pigmentazione; il colorito bianco è dato esclusivamente dalla rifrazione della luce.
Le zampe anteriori di questi orsi sono larghe e sono molto utili durante il nuoto. Entrambi i paia di zampe sono rivestite di pelo isolante così che possano essere usate senza risentimenti camminando sul ghiaccio sul quale si muovono in maniera plantigrada.
Gli orsi polari sono solitari, eccetto durante i periodi di allevamento, nei quali la femmina viaggia con i cuccioli, e nei periodi di accoppiamento, quando si possono incontrare maschi e femmine insieme. Questi orsi, nel caso si incontrino al di fuori dei periodi di unione, possono essere aggressivi ed è solitamente il maschio più piccolo a fuggire dinnanzi a quello più grande.
Questi orsi sono inattivi per gran parte del loro tempo che trascorrono dormendo. Il resto del tempo lo passano spostandosi, inseguendo le prede o mangiando. Gli orsi polari sono ottimi nuotatori e possono spostarsi molti in cerca di cibo: si riportano avvistamenti a sud verso il Maine, negli Stati Uniti.
Questi orsi, a differenza di altri esemplare della famiglia degli ursidae, hanno una vista e un udito ben sviluppato, oltre che un olfatto eccezionale.
Gli orsi polari si nutrono principalmente della foca dagli anelli, anche se mangiano anche trichechi, foche cappuccine, uccelli, le loro uova e altri mammiferi. Questi ursidi si nutrono principalmente del grasso e della pelle delle prede, che ha maggior contenuto calorico, ma, nel caso il cibo scarseggi, mangiano anche la carne. Durante l’estate possono nutrirsi anche di vegetazione.
L’accoppiamento, tra il maschi e la femmina di orso polare, avviene nel tardo inverno e all’inizio della primavera, da marzo a giugno. L’impianto ritardato estende la gestazione di 195-265 giorni. Le femmine gravide trovano un posto sicuro durante l’inverno sulla terra ferma e scavano una tana nella neve a circa 8 chilometri dalla costa.
Da un parto nascono solitamente 1 o 2 cuccioli, anche se possono nascerne fino a 4 (tra novembre e gennaio). Le femmine durante l’allattamento (che dura fino ad aprile) vanno in letargo. I cuccioli nascono con gli occhi chiusi, hanno un mantello di pelliccia pesante e pesano circa 600 grammi. I piccoli non lasceranno la tana prima di aver raggiunto il peso di 10 o 15 chilogrammi. Le madri sono le uniche a occuparsi dell’accrescimento dei piccoli che rimangono con lei fino a 2 o 3 anni di vita.
Gli orsi polari raggiungono la maturità sessuale entro i primi 6 anni e hanno un aspettativa di vita di circa 20-30 anni (anche se è riportato il caso di una femmina che, in cattività, è viva da circa 45 anni).