La beccaccia, nome scientifico scolopax rusticola, è un uccello appartenente all’ordine dei Caradriformi, e alla famiglia degli Scolopacidi: deve il suo nome al lungo becco a punta.
Si tratta di un uccello di piccole dimensioni: raggiunge, in media, i 35 cm di lunghezza per un peso che oscilla tra i 350 e 400 grammi. Possiede una testa tonda e occhi piccoli, le zampe sono corte e ricoperte di piume. Il piumaggio è marroncino, con venature nere, bianche e giallastre: gli permette di mimetizzarsi nella natura per sfuggire a possibili predatori.
I maschi sono leggermente più piccoli delle femmine e le loro piume sono di una colorazione più accesa. Vi sono sei sottospecie di beccaccia: la scolopax rusticola rusticola, la scolopax rusticola minor, la scolopax rusticola celebensis, la scolopax rusticola mira, la scolopax rusticola rochussenii e la scolopax rusticola saturata.
Ha un’andatura strisciante: cammina lentamente sul terreno, con passi brevi e con il dorso incurvato; ricorre al volo nel caso in cui debba compiere lunghi spostamenti. La beccaccia si esibisce in due tipi di richiami, tra loro chiaramente distinti: il tipico canto nuziale e uno più acuto, quando avverte l’avvicinarsi di un pericolo.
Molto diffusa è la caccia alla beccaccia: molto appetibili sono le sue carni e le piume, di cui diversi pittori si servono per dipingere.
Distribuzione e Habitat
La beccaccia è diffusa soprattutto nei territori euroasiatici: in Europa si trova in tutte le regioni, comprese le isole britanniche e quelle atlantiche, mentre in Asia è possibile avvistarla anche nei territori più remoti della Cina, del Tibet e della Mongolia. In Italia giunge per lo svernamento, nidifica sulle Alpi e sugli Appennini.
Abita boschi di querce, frassini, betulle, castani, larici, faggi e ontani e predilige i terreni cespugliosi e con un fitto sottobosco, che sia umido e ricco di foglie ed erbe.
Abitudini e Alimentazione
La beccaccia ha abitudini crepuscolari: dopo il tramonto va alla ricerca di cibo, mentre durante il giorno preferisce restarsene nel nido a riposare. Si tratta di un uccello particolarmente furbo: si mimetizza, rannicchiandosi tra le foglie cadute al suolo e riesce così a sfuggire a moltissimi predatori, servendosi anche dei sensi molto sviluppati.
Trattandosi di un uccello insettivoro, la sua dieta è caratterizzata principalmente da vermi, larve e piccoli molluschi; qualche volta si nutre anche di bacche, mirtilli, chicchi di mais e semi vari. Per procurarsi il cibo, scava nel terreno umido del sottobosco utilizzando il lungo becco a punta. E’ solita ingoiare pietruzze per favorire la digestione.
Riproduzione
Durante la stagione degli amori, i maschi lottano tra di loro per difendere il territorio e conquistare la femmina: emette acuti fischi che hanno lo scopo di intimorire l’avversario. E’ la femmina a costruire il nido, all’interno di buche che riempie con foglie secche, fili d’erba, ramoscelli e tutto ciò che riesce a renderlo più confortevole. Sceglie luoghi isolati, dove la minaccia di predatori non è eccessiva.
In seguito, la femmina depone uova grandi e lisce: l’incubazione dura 3 settimane circa. I piccoli vengono poi nutriti e accuditi da entrambi i genitori.