La canocchia

canocchiaLa canocchia, il cui nome comune è squilla mantis, è un crostaceo appartenente alla famiglia delle Squillidae e alla classe delle malacostraca: è importante ricordare che questo crostaceo non fa parte dei decapodi, come per lo scampo, il granchio, la granseola, l’aragosta, l’astice e il gambero, piuttosto degli stomatopodi.

La canocchia ha un carapace piccolo, caratterizzato da un’unica placca, mentre l’addome è più sviluppato. Possiededuepaia di zampe a tenaglia di cui si serve per agguantare le possibili prede di passaggio; più in prossimità del ventre, ne ha altre tre paia che servono per il movimento sul fondale; ancora, all’inizio del ventre ve ne sono altre tre, mentre in prossimità della coda, si trovano cinque paia di pinnette: queste permettono al crostaceo di spostarsi verticalmente sulla colonna d’acqua. La testa, rivestita anch’essa da una forte corazza, è dotata di due paia di antenne e di altre due appendici mobili, su cui si collocano gli occhi.

La canocchia ha un colore chiaro, tendente al giallino, con pigmentazioni rosse e violacee alla sommità delle zampe, delle pinnette e sulla corona lamellare del carapace ventrale. Possiede inoltre due macchie di forma circolare sulla coda, che probabilmente hanno lo scopo di confondere i predatori.

Viene predata da molti grossi pesci demersali, inclusi selaci e delfini. 

Distribuzione e Habitat

E’ possibile trovare questo crostaceo nelle zone costiere e nelle vicinanze di lagune, di solito tra i 10 e i 50 m, ma anche fino a 200m di profondità: nel mar Mediterraneo e nel versante nord occidentale del mar Adriatico, inoltre è presente nell’est dell’oceano Atlantico, dalle Isole Britanniche all’Angola.

Abita i fondali sabbiosi o fangosi, dove scava tane a forma di U nelle quali si nasconde e da cui tende imboscate alle prede. Si trova anche in prossimità delle foci dei fiumi o degli sbocchi dei canali.

Abitudini e Alimentazione

La canocchia ha abitudini notturne: durante il giorno preferisce restarsene nella tana, mentre di notte sceglie di uscire alla ricerca del cibo. Non è un animale gregario, ma spesso più esemplari si ritrovano negli stessi posti in cui abbondano risorse alimentari e biologiche.

Essendo carnivora, si nutre soprattutto di piccoli molluschi, anellidi e pesci: li stordisce con movimenti rapidissimi.

Riproduzione

Il periodo riproduttivo si ha sul finire dell’inverno e l’inizio della primavera. Il maschio possiede due appendici filamentose collocate alla base del terzo paio di zampe. La femmina depone le uova in un ammasso gelatinoso che tiene attaccato ai massillipedi: le fa ossigenare, muovendole di continuo. Le larve, dopo diversi stadi planctonici e dopo alcune mute, precisamente in due o quattro mesi, divengono simili all’esemplare adulto.

La pesca della canocchia

La pesca della canocchia viene fatta perlopiù durante la notte, in altre parole quando gli esemplari lasciano le proprie tane per andare alla ricerca di cibo: avviene con reti a strascico e con attrezzi fissi. Una buona pesca di questo crostaceo può essere fatta anche dopo le mareggiate, prodotte dallo scirocco nel periodo autunnale, a causa del crollo o della distruzione delle tane. 

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