La cesena

cesenaLa cesena, anche conosciuta col nome scientifico di turdus pilaris, è un piccolo uccello appartenente alla famiglia dei Turdidi.

Si tratta di un esemplare dal corpo slanciato: raggiunge i 25-30 cm di lunghezza per un peso di circa 140-150 grammi. Il piumaggio variopinto: il capo è di colore grigio chiaro, il dorso è rossastro con il groppone grigiastro, le ali e la coda sono nere, il petto assume tonalità giallo ocra con appariscenti puntini neri, la pancia e il sotto ala sono bianco-argento; nei maschi i colori sono più vivaci.

La coda ha una forma quadrata; il volo è lineare mentre il canto è acuto ed energico, emesso soprattutto durante lo spostamento degli stormi. La cesena è particolarmente longeva: può vivere anche 18 anni. In passato, la cesena era utilizzata dall’uomo come uccello da richiamo; oggi è allevata con successo in cattività.

Distribuzione e Habitat

La Cesena è diffusa nelle regioni dell’Europa nord-orientale, in Asia Minore ed è presente anche sulle Alpi italiane, mentre durante i mesi invernali sverna perlopiù in Africa, in particolare in Turchia, in Iran e nel Golfo Persico.

Come habitat predilige le pianure rade e con pochi alberi, al limitare di aree boscose dove riesce a procurarsi il cibo con più facilità, ma non disdegna i frutteti e i boschi di latifoglie situati a una quota più bassa. In montagna può costruire il nido fino a 2.000 m di altezza dal livello del mare.

Abitudini e Alimentazione

Si tratta di un uccello gregario: trascorre la propria vita in ricchi stormi che si spostano insieme alla ricerca di cibo, costituiti anche da centinaia di uccelli; alcuni esemplari, mentre lo stormo è impegnato nella caccia, restano di vedetta e danno l’allarme nel caso in cui vi sia un predatore. E’ una specie migratoria, un uccello dall’indole poco schiva, che non ama nascondersi ma tende a essere anche molto rumoroso, soprattutto durante il periodo riproduttivo.

La cesena si nutre soprattutto di frutta e d’insetti, questi ultimi catturati col becco appuntito, scavando nel terreno; si ciba di bacche che mangia direttamente dall’albero ed è particolarmente ghiotta delle bacche di ginepro.

Riproduzione

Il periodo riproduttivo ha inizio in primavera. L’accoppiamento vero e proprio è preceduto da un particolare rituale di corteggiamento: il maschio insegue la femmina, lottando anche con gli altri esemplari per conquistarla. In seguito si esibirà in piccoli saltelli intorno alla compagna, la quale assumerà una tipica posizione di sottomissione.

La femmina costruisce il nido in foreste di conifere, in boschi misti o anche nei frutteti. Il nido è costruito con fango, muschio e ramoscelli intrecciati, collocati sui rami bassi degli alberi. Sono deposte dalle 5 alle 6 uova, di colore azzurro con macchie rossastre e covate per circa 2 settimane.

Alla nascita, i piccoli sono ciechi e resteranno nel nido per qualche settimana, nutriti da entrambi i genitori: sono cibati con insetti e piccole bacche. Entrambi i genitori si occupano dei figli, non solo nel procurar loro da mangiare, ma anche nel proteggerli da eventuali predatori. Dopo un mese, saranno autonomi.

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