La faina

FainaLa Faina (Martes foina), anche detta martora dal petto bianco, è un mustelide nativo dell’Europa che è stato, però, introdotto anche in Nord America. Questo animale è molto simile alla martora ma si distingue da quest’ultima per le dimensioni ridotte e per la sua versatilità d’adattamento. La faina, infatti, popola sia ambienti aperti che forestali a differenza della martora che invece vive per lo più in foreste.

La faina ha un corpo meno lungo rispetto a quello delle martore, gli arti sono allungati, la testa è ampia e a forma di cuneo mentre il mantello è bruno con una macchia più chiara sulla gola. Il corpo è lungo tra i 42 e i 48 centimetri con la coda di 26 centimetri e il peso può variare tra 1,5 e 2,5 chilogrammi.

La pelliccia della faina è più grossolana rispetto a quella della martora con un sottopelo meno denso. Il suo mantello estivo è corto con peli radi e la coda poco pelosa. Il tono del colore è più chiaro rispetto a quello della martora e il suo sottopelo è biancastro, piuttosto che grigiastro. La coda è marrone scuro, mentre la parte posteriore è più scura. Le orecchie di questo piccolo mustelide sono larghe, arrotondate e ben distanziate mentre la coda risulta spessa e irsuta.

La faina si è adattata agli insediamenti umani e infatti va a caccia di piccoli animali intorno alle fattorie e alle abitazioni nutrendosi anche di rifiuti e di frutta. È principalmente un animale crepuscolare e notturno essendo particolarmente attiva durante le notti illuminate dalla luna. Questo mustelide è un animale dalle abitudini terricole e non mostra particolari attitudini arboricole anche se riesce ad arrampicarsi sugli alberi in caso viva in zone boschive. È una grande nuotatrice e durante le estati, quando le notti risultano più brevi, può essere maggiormente attiva durante il giorno.

Questo animale è per lo più solitario e costruisce la sua tana nelle fenditure presenti tra le rocce, nel cavo degli alberi o nelle tane abbandonate dai roditori. Il territorio di una faina può avere estensione di oltre 80 ettari e viene marcato attraverso le feci e, nonostante sia un essere molto territoriale, quando vive in prossimità delle città va in cerca di cibo con altri esemplari.

L’accoppiamento si consuma durante l’estate e le urla emesse da questi animali sono udibili anche a grandi distanze. L’olfatto gioca un ruolo importante nella localizzazione di compagni appetibili e quando il maschio si avvicina per la prima volta ad una femmina questa reagisce in maniera aggressiva. I maschi con tranquillità comunicano le loro intenzioni con emissioni di suoni e utilizzano la collottola dorsale per tenere la femmina durante l’atto riproduttivo. In seguito all’accoppiamento la faina trascorre un certo periodo di tempo prima dell’impianto dell’ovulo (circa 250 giorni), per poi avere una gestazione di circa 30 giorni. A termine della gravidanza la femmina partorirà 3 o 4 cuccioli (con un massimo di 7). Una faina ha un’attesa di vita di circa 10 anni, che possono diventare 18 quando vive in cattività.

Anche se la faina non risulta a rischio è abbastanza ricercata per la sua pelliccia e frequentemente viene cacciata per le sue caratteristiche infestanti. Poiché frequentemente causa perdite nei pollai e negli allevamenti di fagiani e conigli è soggetta a persecuzioni da parte dell’uomo che utilizza veleni e trappole illegali per ucciderla. 

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