La ghiandaia, conosciuta dagli esperi anche col nome di garrulus glandarius, è un uccello che appartiene alla famiglia dei Corvidi e all’ordine dei passeriformi.
La ghiandaia raggiunge una lunghezza di 34 cm circa, con un’apertura alare di 53 cm e un peso che si aggira intorno ai 170 g. Il dorso è bianco, mentre il piumaggio assume tonalità che va nel marrone e nel rosso, le penne delle ali sono blu con i contorni neri. Esistono due sottospecie: la garrulus g. cervicalis della Tunisia e dell’Algeria, e la garrulus g. atricapillus presente in Crimea, Turchia e Tunisia.
Distribuzione e Habitat
La ghiandaia è diffusa in Europa, in Africa e in Asia, in particolare nella Repubblica popolare cinese fino in Giappone. In Italia si trova lungo tutta la penisola, ovunque trovi disponibilità di ambienti atti alla riproduzione, fino a 1700-1800 m: ad esempio è più frequente lungo la fascia prealpina e la catena appenninica, dove la copertura boschiva è maggiore, molto più limitata nella Pianura Padana e nel Salento.
Come habitat, quest’uccello sceglie le foreste, soprattutto foreste cedue e miste, ma anche foreste sempreverdi. E’ possibile avvistarla anche nei giardini e nei parchi vicini alle foreste; in periodo non riproduttivo visita anche le zone di aperta pianura, non allontanandosi però mai troppo dal bosco. Se i luoghi scelti sono poveri di cibo e dalle temperature troppo rigide, emigra verso territori più miti.
Abitudini e Alimentazione
La ghiandaia predilige voli in solitaria, o al massimo in piccoli gruppi, ma non in stormi. Il suo richiamo frequente è uno stridio gracido e inaudibile, o un canto sommesso; quest’uccello è in grado di imitare le voci dei suoi simili o qualsiasi altro rumore. Oltre a volare, saltella sul terreno, ma in modo piuttosto impacciato.
La ghiandaia è d’indole timida e particolarmente schiva: di solito evita l’uomo, ma se lasciata tranquilla, può abituarsi alla compagnia umana.
Si nutre di ghiande, semi, frutti, piccoli invertebrati o persino vertebrati di piccole dimensioni e resti di altri animali. In inverno raccoglie ghiande, fagioli, noci e castagne e nasconde le sue provviste nella corteccia degli alberi, nei ceppi o nel suolo del sottobosco; grazie alla sua buonissima memoria visiva, è in grado di ricordare il punto esatto in cui ha in precedenza nascosto del cibo. E’ in grado di trasportare in gola fino a 9 ghiande.
Riproduzione
La ghiandaia è una specie monogama: i due compagni restano fedeli all’altro per tutta la vita e non solo per il periodo dell’accoppiamento. Durante l’inizio del mese di aprile, l’uccello costruisce il nido tra gli alberi della foresta, in genere a un’altezza di 2 metri o poco più. Il nido viene fatto con sterpi, rami e fili di fieno, all’interno vengono poste radici sottili e muschio.
La femmina depone dalle 5 alle 7 uova di colore grigiastro, con macchie marroni; durante il periodo della cova, che va dalla fine di aprile al mese di giugno, la coppia si alterna per circa 3 settimane. I piccoli restano nel nido per 20 giorni.