La tigre

tigreLa panthera tigris, detta comunemente tigre, è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei felidi, tra i quali è il membro più grande.

La sua pelliccia color arancio con striature nere e macchie bianche è immediatamente riconoscibile. Le dimensioni del corpo, il colore e i disegni del mantello variano secondo le sottospecie, ma in generale la tigre ha una lunghezza che varia da 1,4 a 2,8 metri ed un peso tra i 100 e i 300 kg.

Delle otto sottospecie conosciute tre si sono estinte negli anni ’50 e le rimanenti cinque sono attualmente a rischio di estinzione. Un tempo la distribuzione geografica delle tigri si estendeva verso occidente fino alla Turchia orientale, ma ora è limitata a sacche ristrette dell’Asia meridionale orientale.

L’habitat varia dalle foreste tropicali del Sud-Est asiatico alle foreste di confine della Siberia. I fattori ambientali fondamentali per la sopravvivenza di questi animali sono la presenza di fitte foreste, l’accesso all’acqua e la disponibilità di grosse prede. La tigre caccia soprattutto di notte e cattura cervi, maiali selvatici, bestiame (in alcune regioni) e animali più piccoli come scimmie, uccelli, rettili, pesci e, all’occorrenza, carogne, ma attacca anche giovani rinoceronti e giovani elefanti. Può mangiare fino a 40 kg di carne in una sola volta per poi attendere 3-6 giorni prima di uccidere un’altra grossa preda.

La tigre è solitaria, ma non necessariamente asociale. E’ possibile vedere un maschio riposare e mangiare con un femmina e i piccoli. Talvolta le tigri possono spostarsi in gruppo. Nel primo anno di vita un giovane esemplare dipende totalmente dalla madre per il cibo; a due anni è abbastanza forte ed ha sufficiente esperienza per catturare le sue prede da solo e a 4-5 anni è in grado di riprodursi.

Il periodo di gestazione è di circa 93-114 giorni e normalmente una tigre partorisce da 2 a 4 cuccioli con un picco massimo di 7. La vita media di una tigre è di 8-10 anni. Le cinque sottospecie di tigre ancora esistenti differiscono l’una dall’altra. In linea generale quelle che vivono nelle zone meridionali sono più piccole e di colore più scuro rispetto alle loro compagne più settentrionali. Le tigri che vivono nei climi freddi hanno solitamente la pelliccia più folta.

La tigre di Sumatra (panthera tigris sumatrae) è la sottospecie più piccola e con il mantello più scuro. Si ritiene che attualmente ne esistano circa 600 esemplari. La tigre siberiana (panthera tigris altaica) è la sottospecie più grossa, con il mantello più chiaro e il pelo più lungo. Oggi non ne esistono più di 200 esemplari.

La tigre del Bengala (panthera tigris tigris) è la sottospecie più comune: ha il classico mantello di colore arancio scuro con il ventre, le guance e la zona intorno agli occhi bianche e striature che vanno dal nero al bruno e variano in numero e ampiezza. Non esistono due tigri con lo stesso mantello. La caccia di frodo, la distruzione dell’habitat e la mancanza di prede causata dalla caccia indiscriminata sono le principali minacce per la sopravvivenza della tigre. Benché sia un animale protetto quasi ovunque, la tigre viene ancora oggi cacciata illegalmente per la pelliccia e per il suo impiego nella medicina tradizionale cinese.

Esistono diversi progetti per monitorare e preservare questi animali. Sono state create, infatti, delle task force per combattere il bracconaggio e vengono condotte delle campagne internazionali per sensibilizzare coloro che utilizzano i rimedi della medicina tradizionale cinese.

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