Origini della ferratura

origine-della-ferraturaInizialmente, i cavalli domestici, compresi quelli che venivano utilizzati in guerra, non venivano ferrati.

Senofonte, fu probabilmente uno dei primi uomini occidentali a scrivere un trattata sull’equitazione. Egli, infatti, scrisse nel 350 a. C, “Sull’Equitazione”, un’opera in cui vengono illustrate la selezione, la gestione e l’addestramento del cavallo, dalla scelta del cavallo giovane a quella di un cavallo adulto, dalla preparazione dei cavalli da guerra fino a quella dei cavalli da parata. Una delle qualità più importanti che il cavallo deve possedere è una schiena muscolosa; tutta via, questa caratteristica anatomo-funzionale è stata di recente rivalutata. Secondo Senofonte, inoltre, il cavallo dovrebbe stare in una stalla, in modo tale da essere controllato e seguito nel migliore dei modi dal responsabile.

La pavimentazione della stalla non dovrebbe essere scivolosa o umida. Suggeriva di mantenere forti gli 7 zoccoli inserendo un’area di ciottoli sciolti circondati da un bordo di ferro per evitare che si disperdano nel loro paddock, ovvero il recinto annesso alle stalle; L’interno della stalla sarebbe dovuto essere formato da ciottolato in canali inclinati, con ciottoli delle dimensioni dello zoccolo di un cavallo. Il trattato di Senofonte è considerato uno dei primi lavori che descrivono i principi del dressage come noi lo conosciamo. Esso raccomanda, infine, di utilizzare una tecnica di addestramento senza dolore. Si pensa che i Greci e i Romani utilizzassero, in condizioni particolari, dei progenitori dei ferri, come ad esempio una solea ferrea: una lastra di ferro con i bordi laterali rialzati, la quale veniva assicurata allo zoccolo con del lacci.

Attraverso alcuni scavi si è scoperto che i Galli e i Celti furono i primi inventori del ferro di cavallo, appiattiti poi dai Romani, i quali utilizzarono per primi dei chiodi con gambo e testa quadri, che non danneggiavano gli strati interni dello zoccolo. Durante il Medio Evo, in Europa, furono perfezionati i ferri, per proteggere gli zoccoli dei cavalli che erano stati indeboliti poiché non avevano la possibilità di muoversi liberamente a causa della stabulazione: ovvero il confinamento dei cavalli nelle stalle o, comunque, in luoghi artificialmente creati. In natura, i ferri, non sono indispensabili poiché il cavallo pascola continuamente su un’ampia varietà di terreni. Il piede del cavallo quindi viene consumato fino ad assumere una forma regolare e dura. Inoltre gli zoccoli del cavallo domestico si consumano più rapidamente perché sottoposti al peso del cavaliere o al carico del carro da trainare.

Nel periodo rinascimentale, in Italia e in Francia, si svilupparono le prime tecniche di mascalcia, l’arte di ferrare i cavalli. Contemporaneamente si svilupparono diverse correnti di pensiero e, inevitabilmente, nacquero le relative polemiche. Nel 1800, in 8 Inghilterra, furono fondati degli Albi di maniscalchi. Per accedervi, era necessario superare un rigoroso esame. Per tutti coloro i quali si dedichino alla mascalcia senza essere qualificati, sono previste gravose sanzioni.

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