Paolo Giani Margi radiato a vita dalla FISE per la morte di Flambo

Paolo Giani Margi radiato a vita dalla FISE per la morte di FlamboPaolo Giani Margi, olimpionico azzurro di dressage ai Giochi di Barcellona e di Atlanta, è stato radiato a vita dalla FISE per allenamenti violenti e spietati che hanno condotto alla morte di Flambo.

Il 19 novembre del 2014 al Centro ippico Casale San Nicola, a Roma, Flambo stava morendo in seguito a una caduta dovuta a dei metodi barbari utilizzati durante l’allenamento da parte di Paolo Giani Margi.

Il tribunale della Federazione italiana sport equestri (FISE) ritiene l’olimpionico responsabile di crudeltà nei confronti del cavallo Flambo, di averlo “sottoposto a un metodo di allenamento aggressivo tale da provocarne la ribellione, l’impennata e la rovinosa caduta a terra, con conseguente frattura di due vertebre cervicali, causa del decesso”.

I giudici ritengono Margi responsabile di un sistema di allenamento violento e spietato tanto da forzare l’animale a rialzarsi dopo la caduta con l’aiuto di 5 uomini. L’allenatore avrebbe anche costretto Flambo a tornare al box e a una passeggiata di 10 minuti quando era palese che stesse male, con la testa ciondolante, il collo proteso verso il basso e una camminata ondeggiante.

L’uomo ha anche mentito non riportando alla proprietaria e al veterinario la reale dinamica dei fatti, sostenendo che il cavallo avesse una colica causando una mancata tempestività dei soccorsi per la reale necessità del cavallo

Nei giorni seguiti alla morte di Flambo fu l’Italian Horse Protection (IHP) a effettuare la segnalazione dell’accaduto al tribunale federale (in merito potete leggere in nostro articolo seguendo questo link https://www.animali.net/l-ihp-denuncia-la-morte-di-flambo-per-i-metodi-educativi-di-un-istruttore-fise).

Laura Romanelli, proprietaria dell’animale, in seguito alla condanna, ha commentato la sentenza di Facebook sotto una foto di Flambo così: “Laura e Flambo vincono la loro ultima competizione: la ricerca della verità”.

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