Sapete perché si usa dire “essere a cavallo”? Significa essere sistemati, aver risolto un problema o aver superato una difficoltà. Ma perché?
La risoluzione di questo enigma va ricercato nei tempi del Medioevo quando possedere o usare un cavallo nelle attività agricole, per viaggiare o in guerra era un grandissimo privilegio.
Poter salire a cavallo rappresentava il passaggio da uno status sociale basso a uno elevato. Possedere un cavallo e poterlo montare era fatto emblematico del proprio status e facilitava la vita.
Il cavallo rappresentava un possedimento di grande e necessaria importanza e tale condizione si può rintracciare anche nel detto del cinquecento “a caval donato di non si guarda in bocca”.
Il cavallo era, infatti, il regalo per antonomasia e per stabilirne lo stato di salute era necessario guardarne i denti e le condizioni dei piedi.
Per rivelare il valore del dono bisognava, quindi, osservare lo stato della dentatura dell’equino, elemento fondamentale della sua salute, ma non poteva disdegnarsi un regalo che portasse tanti privilegi nella vita… quindi a cavallo donato non si guarda in bocca.