Il Quarter Horse vanta una valorosa storia alle sue spalle: gli antenati della razza, conosciuti come conquistatori del West, non solo vennero adoperati dai pionieri per la ricerca e la conquista di zone inesplorate, ma si trovarono a combattere, durante le guerre indiane, nella Cavalleria dell’Unione.
Questi cavalli vennero utilizzati anche dai cowboys nel loro ranch, trovando largo e faticoso impiego nel trasferire numerose mandrie di bovini.
Tutto questo è stato possibile grazie alla predisposizione della razza alla lealtà, alla forza, ed al coraggio.
Quasi sicuramente, la sua origine ci riporta al periodo in cui i Conquistadores spagnoli importarono nel Nuovo Mondo i primi cavalli. Questi cavalli avevano in comune con il Quarter che conosciamo , la testa piccola e armoniosa di derivazione araba.
Tuttavia, per ritrovare i veri padri della suddetta razza, dobbiamo viaggiare in avanti di circa 200 anni, abbandonando però le nostre aspettative di darle dei natali certi.
La tradizione relativa alle origini del Quarter Horse, infatti, risulta assai confusa, poiché è stata trasmessa oralmente e non vi sono fonti scritte che possano attestarla.
Pare, secondo una delle teorie più accreditate, che i pellirosse appartenenti alla tribù denominata Chickashaw, a partire da discendenti dei cavalli spagnoli, riuscirono a dare vita ad esemplari molto veloci, i quali ebbero grande successo tra gli appassionati di corse, ed in particolare trovarono ampio mercato grazie ai colonizzatori della Virginia. Questi soggetti venivano chiamati con il nome della stessa tribù.
Seguendo tale teoria, arriviamo alla metà del settecento, quando il loro nome mutò in Quarter Racer. In seguito, nel 1780, Sir Patrick avanzò la proposta di avviare in Virginia la registrazione dei Famous American Quarter Racer, sotto l’acronimo di FAQR.
Sul proseguo, come del resto su alcuni fatti antecedenti della storia, sorgono molti dubbi: alcuni sostengono che il Purosangue Americano debba essere il pronipote del Purosangue Inglese; altri credono invece, credono che discenda direttamente dal Quarter. Coloro che sostengono che il purosangue americano sia l’erede del Quarter Horse, avvalorano la loro teoria spiegando che nel 1665, ovvero 24 anni prima della nascita del capostipite del Purosangue Inglese (il Byerly Turk, primo dei tre padri della razza inglese), la razza era già esistente e conosciuta sotto il nome di American Quarter Running Horse.
Ciò che è certo, è che, nel 1833, Patrick Edgar pubblicò lo stud-book, l’American Turf Register, in cui era possibile trovare i Celebrated American Quarter Running Horse (CAQRH), i Famous American Quarter Running Horse (FAQRH) e le Celebrated American Quarter Running Mare (CAQRM).
Quando gli americani, alcuni dei quali inglesi, iniziarono a non accontentarsi più delle brevi corse lungo le strade principali della città, e ripresero a considerare le corse come da tradizione, creando nuovi ippodromi e nuove piste, lo sviluppo dei Purosangue subì una forte ascesa.
Il Quarter non doveva temere: il suo nome era ormai conosciuto dai più, e la sua strada era spianata.
I nomi dei ventiquattro stalloni, dai quali nacquero le altrettante ventiquattro famiglie del Quarter Horse, sono ancora oggi ricordati: particolarmente noto quello del capostipite Janus (1752); il più famoso, invece, quello del campione sportivo Steel Dust (1849).
Nel 1849, ci fu l’elezione a Presidente della Repubblica texana di Sam Houston, il quale si preoccupò di preservare ed incrementare gli allevamenti dei cavalli da cowboy, importando, dagli Stati dell’Est, alcuni esemplari di Quarter Horse. Il primo di essi fu lo stallone Copperbottom, uno di quei ventiquattro padri fondatori della razza ai quali facevamo riferimento prima.
Diversamente accadde invece per Steel Dust, che non fu portato in Texas per soli motivi di selezione, ma in particolar modo per affrontare una sfida contro l’imbattuto Shiloh, campione di velocità su breve distanza.
Steel Dust vinse con grande vantaggio la sfida, lasciando a bocca aperta e con il portafoglio vuoto, tutti quei texani che avevano scommesso sull’(ex) invicibile Shiloh.
Viene naturale capire che il nuovo campione fu utilizzato come stallone, e tradizione vuole che abbia avuto un numero esagerato (pari a circa 3000!) di figli, notizia che tuttavia risulta biologicamente poco credibile.
I caratteri del Quarter furono però fissati molti anni dopo: fu solo nel 1939, in occasione della Fiera texana di Forth Worth, che alcuni esemplari furono notati dagli allevatori per la loro spiccata bellezza. Ciò portò, nel 1940, alla creazione dell’associazione interamente dedicata al Quarter Horse, ovvero la American Quarter Horse Association (AQHA).La sua sede principale nacque appunto in Texas, e fu prima fissata a College Station, e dopo un anno fu spostata a Amarillo. I soggetti accettati furono inizialmente circa 200, tra i quali spiccò lo stallo Wimpy, che venne preso come modello per l’intera razza. Wimpy era il diretto erede di Solis e Panda, che a loro volta appartenevano alla discendenza di uno dei 24 capostipiti della razza (Peter McCue).
Il numero di cavalli iscritti subì un incredibile aumento negli anni successivi alla nascita dell’associazione, e negli anni ’50 annoverava un numero di iscritti pari a 10.711. Oggi possiamo contare più di 2 milioni e mezzo di capi registrati.