Redditometro cavalli: non distingue tra cavallo sportivo e cavallo d’affezione

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Il prossimo anno partirà il nuovo redditometro e terrà in considerazione anche le spese relative al possesso di cavalli intesi in senso generico. Molti ne hanno già sentito parlare abbondantemente ma vediamo, nel dettaglio, a cosa si riferisce.

Questo nuovo strumento avrà il compito di accertare in modo sintetico il reddito di ciascun individuo e si applicherà a partire dall’anno d’imposta 2009. Il redditometro prende in considerazione la composizione del nucleo familiare e l’are geografica in cui esso è collocato basandosi su nove categorie di spesa. In questo modo, stabilisce un reddito presunto che si confronta con

il reddito dichiarato effettivamente dal soggetto. Ad essere soggetti a tale strumento di misurazione tutte le persone fisiche dai professionisti ai pensionati. Ciascuno può verificare il funzionamento del programma usato dallo Stato scaricandolo sul sito dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo, si potrà verificare la coerenza del proprio reddito dichiarato e quello presunto in forma anonima.

Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera ha affermato che chi spende quello che guadagna o che ha risparmiato non ha nulla da temere. Piuttosto, saranno gli evasori a doversi preoccupare. In realtà, molti esperti temono che il consumo, con questo strumento di controllo, possa ridursi notevolmente.

Le nove macro categorie suddividono le spese in questo modo: beni durevoli, trasporti, abitazioni, viveri, bevande, vestiti e scarpe, combustibili, immobili, elettrodomestici e beni per l’abitazione, sanità, comunicazione, istruzione, tempo libero, cultura e svago, altri beni e servizi. Ne risulta che le spese sono composte da oltre cento voci cui possono corrispondere somme certe, come ad esempio, la somma pagata per l’acquisto di una casa. In altri casi, le somme sono approssimative e tra queste si iscrivono i costi per ilmantenimento ed il possesso di un cavallo che, a differenza del vecchio redditometro, non tiene in considerazione i cavalli sportivi. In questo modo, il nuovo redditometro non distingue tra cavallo sportivo e cavallo d’affezione.

Il reddito presunto viene determinato attraverso un algoritmo statistico matematico che, come abbiamo detto, tiene presente il luogo in cui il nucleo familiare risiede e la sua composizione (secondo dati Istat) oltre che le oltre 100 voci di spesa relative. Non vengono presi in considerazione, dunque, dei coefficienti, come avveniva per il vecchio redditometro, ma dei dati certi. Se le spese per il mantenimento di un cavallo nel prato di casa, ad esempio, dovessero essere più basse rispetto a quelle che il redditometro ipotizza, il proprietario deve motivare la questione. Si potrebbe motivare di aver ricevuto redditi esenti da imposte. Lo scostamento che può essere rilevato tra reddito dichiarato e reddito presunto non può superare il 20%. Se questa percentuale dovesse essere superata allora l’Agenzia delle Entrate chiederà al soggetto di motivare questa discrepanza di dati.

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