Avere un buon assetto sulla sella è uno dei requisiti fondamentali per cavalcare con facilità ed entrare in sintonia col proprio cavallo, mentre una posizione scorretta pregiudica l’equilibrio.
L’assetto all’Inglese è senza ombra di dubbio quello più diffuso e allo stesso modo quello che la maggior parte dei cavalieri preferisce. E’ necessario avere una postura assolutamente dritta in sella, proprio come se una linea immaginaria passasse attraverso l’ orecchio, la spalla, l’ anca, e il tallone del cavaliere.
Oltre alla postura, è importante anche che la testa sia dritta e lo sguardo sia rivolto in avanti, che la schiena sia verticale, ma che non vi sia un irrigidimento troppo forzato. Il peso dovrà essere ben bilanciato tra la parte destra e quella sinistra, le spalle allineate e non rigide, i gomiti vicini al corpo ma posti in modo da non toccarlo. E’ importante che le ginocchia siano rivolte in avanti e non all’infuori, e dovrà essere la parte più larga del piede a poggiare sulla staffa, con la punta rivolta in avanti e il tallone appena all’interno.
Naturalmente, questa postura non è priva di difficoltà. I cavalieri più giovani, non avendo una muscolatura ben sviluppata, trovano difficoltoso restare in sella per un tempo troppo lungo. Ancora, un altro problema deriva dalle posture errate che in genere si tengono nel corso della giornata, magari studiando curvi sulla propria scrivania o stando al computer.
Come migliorare la postura
E’ possibile migliorare il proprio assetto in sella grazie ad alcuni esercizi. Il primo riguarda l’allenamento senza staffe, prova che può essere molta faticosa, ma non senza ottimi risultati. Si consiglia di lasciare anche le redini e attaccarsi all’arcione per mantenere l’equilibrio: raggiunta una certa sicurezza con la monta senza staffe, si potranno riprendere le briglie. E’ molto importante cercare di essere rilassati e seguire i movimenti del cavallo.
Il secondo esercizio consiste nell’alzarsi e nell’abbassarsi sulla sella mentre si è al passo, mentre battere la sella quando si è al trotto. Naturalmente sarà necessario rafforzare i muscoli interni della coscia in modo da fare fronte al sollevamento, ed anche stare bene attenti a non tirare troppo le redini o attaccarci alla bocca del cavallo. Senza ombra di dubbio, non è un esercizio semplice, ma non è da sottovalutare se si vuol capire in che modo bilanciare il peso nelle diverse situazioni.
L’ultima esercitazione è quella più impegnativa: consta nel restare sollevati per diverso tempo alle tre andature. Si richiede al cavaliere un grande lavoro di gambe, ma anche di addominali, in modo da non cadere troppo avanti o troppo indietro col busto.
Ciò che non bisogna assolutamente dimenticare è il rispetto per il cavallo, ed è anche per questo che risulta necessario un buon assetto. Ancora, i messaggi del corpo devono essere chiari e coerenti con gli altri aiuti, ovvero segnali fisici che il cavaliere dà al cavallo in modo da fargli capire che cosa vuole che faccia: un esempio di aiuto è la pressione della gamba sul fianco dell’animale, che indica il desiderio di svoltare.